Zona arancione, cinque regioni scendono al rischio intermedio

Presto verrà istituita la zona arancione in alcune regioni attualmente sottoposte a catalogazione di rischio massimo rosso, quali sono.

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Zona arancione quali regioni vi faranno ritorno FOTO Getty Images

Zona arancione, cinque regioni sarebbero sul punto di cambiare e di abbandonare lo sgradito status di rosso. Che rappresenta il livello massimo nella scala di rischio concepita da Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute.

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La buona notizia è che l‘indice di contagio Rt risulta in calo costante da qualche giorno. Dopo il valore di 0,98 come media generale del Paese, adesso tale misura è scesa ulteriormente, attestandosi a quota 0,92.

La priorità assoluta è tenerlo il più lontano possibile dal valore critico di 1. Contestualmente è calato anche il numero di incidenza dei casi ogni 100mila abitanti. Rispetto ai 232 di una settimana fa, ci troviamo ora a 185.

Bisogna continuare su questa strada, con le misure intraprese nelle scorse settimane che stanno cominciando a sortire qualche primo, buon effetto. Anche se le problematiche permangono. Si può guardare però ai prossimi mesi con un moderato ottimismo.

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Zona arancione, quali sono le regioni che ci torneranno

Lo fa sapere il ministro della Salute, Roberto Speranza, “anche se servirà ancora del tempo”. E così dice anche il professor Franco Locatelli del Comitato tecnico scientifico di supporto al Governo. “Da metà marzo i contagi sono scesi del 40” afferma il professionista bergamasco. Tra le regioni che passeranno in zona arancione dovrebbero essere le seguenti:

  • Emilia-Romagna;
  • Friuli-Venezia Giulia;
  • Lombardia;
  • Piemonte;
  • Toscana;

Niente da fare invece per Campania, Puglia e Valle d’Aosta. Alle quali dovrebbe aggiungersi presto anche la Sardegna, passata in poco tempo dallo status privilegiato di zona bianca a quello di allerta massima. Da valutare la posizione della Calabria, al momento in rosso.

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Speranza: “Situazione ancora complicata”

Lo si apprende in seguito all’ultimo monitoraggio svolto unitamente dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità. riprendendo le parole di Speranza, apprendiamo comunque di un quadro ancora difficile, nonostante alcune aree italiane possano passare all’arancione.

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Il tasso di diffusione del virus ed i ricoveri in terapia intensiva rimangono elevati, seppure con una lieve flessione. Va peggio in Europa, con la Francia alle prese con un lockdown e con la Germania che vi è uscita da poco ma che potrebbe farvi ritorno.

“Oggi da noi invece stiamo vedendo qualche primo risultato dopo l’istituzione delle aree rosse delle scorse settimane. Ma occorre ancora prudenza”, ribadisce Speranza.

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