Situazione aperture 2 giugno, il Governo lavora per fare ripartire alcune attività. Tutto dipenderà dai risultati raggiunti dal Piano vaccino.
Aperture 2 giugno, nelle scorse ore sono sorte alcune ipotesi in merito alla parte finale della primavera, che potrebbe coincidere con un calo importante dei contagi. Si spera che l’andazzo possa essere lo stesso dello scorso anno, ma occorrerà maggiore senso della responsabilità.
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Cosa venuta meno ad un certo punto, se si pensa a discoteche e locali aperti nel corso dell’estate, che poi hanno avuto delle conseguenze pesanti sul bilancio dei nuovi contagi già da agosto in avanti. C’è da dire che i settori della ristorazione, del turismo e dello spettacolo sono flagellati da questa situazione, così come molti esercizi commerciali.
In tal senso il primo ministro Mario Draghi ha provato a smorzare le tensioni. Subito dopo la conferenza Stato Regioni, il premier ha parlato di possibili aperture dal 2 giugno. Ma con un preciso diktat: “Agiremo in questo senso solo se ci saranno le giuste condizioni di sicurezza”.
Nulla verrà lasciato al caso ed anche il più piccolo dubbio sarà sufficiente ad anteporre la necessità di rallentare il virus. Ci si augura che, per allora, il Piano vaccini possa avere piazzato dei numeri importanti nell’ottica della protezione offerta ai cittadini. In un recente incontro con Salvini, Draghi ha detto che è disponibile ad inserire le zone gialle anche prima del 30 aprile.
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Aperture 2 giugno, si ma solo se verrà garantita la sicurezza
Cosa che fino ad ora è preclusa da quanto inserito nel Dpcm attualmente vigente. La possibilità aperture 2 giugno non è casuale. In tale data l’Italia celebra la Festa della Repubblica, e Massimo Garavaglia, ministro del Turismo, spera che quest’anno tale evento possa essere celebrato con una ripresa, anche se parziale.
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Il Governo ha fatto sapere che intende puntare sul turismo per questa estate. Sono allo studio ipotesi come il passaporto vaccinale e zone Covid free.
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Ma i lavoratori più colpiti continuano a manifestare, dopo oltre un anno di chiusure e di riaperture parziali e fortemente limitate. A queste persone Draghi ha espresso comprensione e solidarietà, ribadendo come l’Italia uscirà da tutto ciò solamente raggiungendo un elevato numero di soggetti vaccinati.