Astrazeneca, Crisanti: “Rischio trombosi più alto viaggiando in aereo”

Il vaccino Astrazeneca è tra i più sicuri che ci siano. A spiegarlo è il virologo Andrea Crisanti, che cita anche un esempio statistico.

Andrea Crisanti sul vaccino Astrazeneca
Andrea Crisanti sul vaccino Astrazeneca FOTO Getty Images

Astrazeneca, il vaccino riceve una difesa importante da parte del noto virologo Andrea Crisanti. Quest’ultimo afferma con sicurezza che “c’è più rischio di incappare in una trombosi dopo un viaggio in aereo”. Il riferimento è ai casi anche fatali che hanno riguardato l’emergere di trombi dopo che alcuni soggetti avevano ricevuto proprio il vaccino sviluppato da Astrazeneca e dai ricercatori dell’Università di Oxford.

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Nei giorni scorsi sia l’Agenzia Europea del Farmaco che l’Agenzia Italiana dello stesso si erano espresse in maniera favorevole a questo ritrovato. Mentre è giusto ricordare come casi letali si erano avuti anche con i vaccini Pfizer e Moderna, da gennaio in poi.

Una cosa che la comunità medico-scientifica ritiene normale, in quanto soggetti in particolari condizioni fisiche possono pagare lo scotto più alto. Inoltre i casi in questione risultano comunque limitati a pochissime decine, in relazione alle milioni di dosi somministrate in tutto il mondo.

Per Crisanti il vaccino britannico “è tra i più sicuri, con 35 milioni di persone immunizzate ed appena una sessantina di casi con reazioni di avversità ed una ventina di decessi”. La media è di una complicazione importante ogni 2 milioni e mezzo. “Molto difficilmente abbiamo raggiunto un simile livello di sicurezza”.

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Astrazeneca, perché è assolutamente sicuro

Chi prende un aereo invece aveva 100 probabilità su un milione di incappare in una complicazione trombotica. “Ma non se ne è mai parlato di questo. Ovvero di come un volo aereo sia cento volte più pericoloso di questo e di altri vaccini”.

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E Paolo Corradini, presidente della Società italiana di ematologia, dà man forte a Crisanti specificando come mai prima d’ora nella storia dell’umanità c’erano state così tante vaccinazioni di massa concentrate in poche settimane di tempo. Ciò contribuisce a rendere mediaticamente più rimarchevoli eventi ritenuti ultra rari.

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Proprio come sta accadendo con le complicazioni legate ai vaccini. Queste trombosi sarebbero da legare a delle reazioni autoimmuni e l’Agenzia Europea del Farmaco attualmente ritiene di non potere indicare una specifica fascia di età alla quale applicare l’Astrazeneca. Serviranno altri studi in tal senso.

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