Ps5, bagarino difende la speculazione: “Ho guadagnato 10.000 euro, perché non dovrei”

Intervistato dalla BBC, uno degli scalper che ha lucrato sulla brama dei videogiocatori di possedere Ps5 ritiene si tratti solo di business.

Uno dei fattori che ha reso introvabile Ps5 in questi primi 4 mesi di presenza sul mercato è stato l’acquisto in massa di consolle da parte dei cosìdetti “scalper“. Si tratta di persone in grado di acquistare tramite bot grossi quantitativi di consolle non appena le catene le mettono a disposizione online. Una volta opzionate tutte le scorte sul mercato, i bagarini le rivendono da privati a prezzo maggiorato. In questi mesi abbiamo visto Ps5 vendute a 1.500 euro, ovvero il triplo del prezzo da listino.

Da un lato le catene di negozi che mettono a disposizione le consolle hanno scoraggiato i clienti ad acquistare su mercati non ufficiali, proprio per evitare di acquistare un prodotto a prezzo gonfiato, ma anche per togliere il possibile guadagno agli scalper e quindi interrompere questo meccanismo di lucro. In seguito alle lamentele di utenti delusi dal non essere riusciti ad acquistare una copia della consolle, le catene di negozi hanno cercato una soluzione per impedire che le nuove unità finissero in mano ai bagarini. C’è chi ha impedito l’acquisto multiplo di consolle da un solo account e chi invece ha organizzato delle lotterie, consentendo solo ai fortunati estratti di ottenere la propria Ps5.

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Bagarino difende il suo diritto di guadagnare dalla vendita di Ps5

Specialmente in Inghilterra, gli scalper sono stati presi di mira dall’utenza ed il governo sta studiando un modo per bloccarne e punirne il guadagno. I bagarini inglesi, tuttavia, non trovano sia giusto che sia nata questa gogna mediatica, visto che si tratta di un libero mercato e che per qualsiasi cosa per cui c’è una grande domanda ed una scarsa risposta si applica un aumento considerevole del prezzo. Inoltre, sottolineano, che nessuno è obbligato ad acquistare a prezzo superiore al listino e che dunque i guadagni fatti in questi mesi si possano considerare leciti.

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Incuriosita da questa prospettiva, la BBC ha intervistato uno scalper che per l’occasione si è fatto chiamare Jake (nascondere l’identità è un’ovvia necessità in questo caso). L’uomo ha spiegato in maniera chiara il proprio punto di vista dichiarando prima che si tratta di semplice business e aggiungendo in seguito: “Non sembro una buona persona a parlare di queste cose, vero? Ma perché dovrei starmene nella mia cameretta a giocare ai videogiochi come tutti i diciottenni, senza fare nulla di concreto? Questi sono soldi facili, che mi finiscono in tasca”.

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Jake si definisce una persona accorta, capace di ottenere profitto dalle situazioni favorevoli. Quindi denuncia la troppa animosità creatasi tra coloro che desiderano una Ps5, rivelando come in questi mesi abbia ricevuto anche minacce di morte. Lo scalper ha guadagnato dalla sua compravendita 10.000 euro in 4 mesi, molti dei quali fatti tra dicembre e gennaio, quando c’erano videogiocatori disposti a spendere sino a 800 sterline (950 euro) per acquistare una Ps5.

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