Pensione anticipata con contratto d’espansione: a chi spetta e come funziona

Oltre a Quota 100, Ape Sociale e Opzione Donna, la pensione anticipata di 5 anni si può ottenere grazie al contratto d’espansione.

La legge Fornero sulla pensione ha allungato la vita lavorativa degli italiani, portando la soglia di pensionamento sempre più avanti negli anni. Con il sistema contributivo associato all’innalzamento delle aspettative di vita, infatti, la soglia di anzianità si è innalzata sino ai 67 anni d’età con un minimo di 20 anni di contributi. La pensione anticipata prevede che i lavoratori abbiano raggiunto i 42 anni e 10 mesi di contributi.

Uno sconto in questi anni è stato offerto dalla misura sperimentale Quota 100, la quale ha garantito (e lo farà ancora solo per questo 2021) ai lavoratori di poter andare in pensione a 62 anni e 38 di contributi. Di anno in anno vengono inoltre rinnovate Opzione Donna, per le lavoratrici che volessero andare in pensione già a 56 anni, e Ape Sociale, rivolta ai lavoratori che svolgono mansioni gravose.

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Pensione anticipata con contratto d’espansione a chi spetta e come funziona

Alle tre opzioni di pensionamento anticipato già note, si è aggiunta attraverso il decreto crescita del 2019 anche quella offerta dal contratto d’espansione. Uno scivolo pensionistico che è rivolto però alle aziende private e che è finalizzato a progetti di rinnovamento tecnologico ed espansione dell’attività. Inizialmente il governo l’aveva previsto solo per le grandi aziende, ma con il rinnovo nella Legge di Bilancio 2021 è stata allargata anche alle piccole e medie imprese.

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Come detto non sono i lavoratori in questo caso che fanno richiesta di pensionamento anticipato, ma sono le aziende che fanno richiesta di pensionamento dei dipendenti vicini all’età pensionabile al fine di rinnovare il personale e aggiungere competenze per una crescita tecnologica e professionale. I beneficiari dello scivolo pensionistico sono quei dipendenti in esubero a cui mancano un massimo di 5 anni dal raggiungimento dei requisiti. Possono essere cinque anni dalla soglia contributiva (ovvero dopo aver raggiunto i 38 anni e 1 mese di contributi per gli uomini e 37 anni e 1 mese per le donne), o cinque anni dalla soglia anagrafica, ovvero non appena vengono raggiunti i 62 anni con 20 mesi di contributi.

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