Il caso della bimba cinese sul libro delle scuole elementari

La bimba cinese «dice ‘glazie, plego’ e ‘facciamo plesto’», il caso scoperto in un in un libro delle scuole elementari

«Dice “glazie, prego” e anche “facciamo plesto”, e non si offende mai quando la prendiamo in giro». Questo è ciò che si legge su un sussidiario delle scuole elementari destando non poche polemiche. La giornalista  Ilaria Maria Sala e alla professoressa dell’Università Cattolica di Milano, Lala Hu hanno, però, notato la scrittura ed hanno sollevato osservazioni. Per loro si tratta di un modo discriminante di raccontare la comunità cinese che non dovrebbe trovarsi in un libro di testo. La dottoressa Hu, ha ricordato sul suo profilo twitter che i bambini nel momento in cui vengono bullizzati subiscono un trauma. Inoltre, la dottoressa ha aggiunto che nel libro si mette in evidenza  una serie di «stereotipi sui bambini di origine cinese, come esser bravi in matematica», così come il retaggio razzista della fonetica della «l» in luogo della «r», come nel caso di «glazie, plego» e «facciamo plesto».

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Il caso del testo delle elementari

Secondo la professoressa Hu, questi dati «rappresentano una mentalità retrograda, talvolta sessista e razzista, legati presumibilmente all’assenza di diversity nel settore editoria». Inoltre, essendo dei testi utilizzati per l’apprendimento dai bambini, ricorda la dottoressa, «con questo tipo di narrazione, continueremo a vivere di pregiudizi e discriminazione». Appena lo scorso anno, durante la prima ondata del Covid-19, nei confronti dei cinesi ci sono stati vari episodi di violenza e discriminazione.

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Secondo coloro che si sono resi protagonisti di questi attacchi, la comunità cinese era responsabile dell’arrivo in Italia del Covid-19. I casi sono stati vari. Quelli più eclatanti riguardarono l’aggressione subita da Zhang, preso a bottigliate in provincia di Vicenza mentre faceva benzina; un 13enne, poi, venne aggredito durante una partita e dei turisti presi a sputi a Venezia.

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