Carabiniere condannato, chiede straordinari: era in caserma con donna

Si chiude male la controversia in tribunale per un carabiniere condannato a causa di una circostanza molto controversa. Cosa è successo.

Carabiniere condannato
Carabiniere condannato Foto dal web

Carabiniere condannato, e per un motivo decisamente controverso. Quel che è accaduto nella notte dell’11 gennaio 2017 all’interno della caserma dell’Arma di Ravenna è decisamente senza precedenti.

Leggi anche –> Coppie scambiste, in 5 fermate in un parcheggio: finisce così

Sotto accusa per false attestazioni è finito un militare che affermò di avere proceduto con un’ora di straordinari nel cuore della notte, per motivi definiti da lui stesso di una urgenza assoluta. Accadde tra mezzanotte e l’una.

Ma quei motivi urgenti erano in realtà di natura del tutto personale e per i propri interessi. Nulla da ascrivibile a motivazioni di una qualsivoglia gravità. Semplicemente il carabinieri condannato era in presenza di una donna e scelse di portarla con sé in caserma per consumare un rapporto completo.

Per questo motivo adesso il giudice monocratico in servizio al Tribunale di Ravenna ha emesso una sentenza sfavorevole nei confronti del militare. Quando questa controversa circostanza ebbe luogo, il carabiniere aveva 50 anni. In seguito a quella faccenda ha poi subito un trasferimento presso un’altra regione.

Leggi anche –> Carabinieri Piacenza | il testimone chiave | ‘Gravi minacce e pestaggi’

Ad ogni modo la difesa ha già fatto sapere che inoltrerà in ricorso in appello. Infatti il carabiniere è dell’idea di non avere fatto niente di male e si ritiene del tutto innocente rispetto ai reati che gli sono stati contestati e che lo hanno visto uscire da condannato dal tribunale. “Lui pensa di avere provato che si trovasse in caserma nottetempo per motivi legati al suo lavoro. Per questo motivo aveva inoltrato richiesta di straordinario”.

Leggi anche –> Carabinieri Piacenza | ‘Montella aggredì mia madre e mio padre anziani’

La circostanza fa discutere, e fa il paio con la vicenda che riguarda la banda di carabinieri infedeli che agiva da tempo a Piacenza e dintorni. In quest’ultimo caso quanto di torbido c’era venne alla luce nel corso della scorsa estate.

Se vuoi seguire tutte le notizie scelte dalla nostra redazione in tempo reale CLICCA QUI

L’appuntato Montella, ritenuto capo dei carabinieri infedeli, ha ammesso le proprie responsabilità negando però di essere il capo. Ed affermando che farà cadere altri assieme a sé. All’interno del suo telefono cellulare gli inquirenti hanno trovato la foto di un uomo con il volto tumefatto per le botte ricevute, ammanettato e riverso a terra.

Foto dal web
Impostazioni privacy