Genova, 20enne molestata sull’autobus. Carabiniere: “Sei una bella ragazza”

Genova, ragazza di 23 anni molestata sull’autobus. Il commento del Carabiniere in caserma: “Sei una bella ragazza”.

Violenza e incompetenza sono le uniche due parole utili per descrivere ciò che è accaduto questa mattina a Genova, nel quartiere di Sampierdarena, dove una ragazza di 23 anni è stata molestata sull’autobus mentre si recava al lavoro. La storia raccontata dalla 23enne non è la prima, e purtroppo non sembra che sarà nemmeno l’ultima: ogni giorno in Italia donne e ragazze (anche molto giovani, bambine) vengono molestate sui mezzi pubblici, e nessuno fa nulla. Anche denunciare, a quanto pare, non sempre porta a risultati positivi: nella maggior parte dei casi non porta proprio a nessun risultato.

Genova, 23enne molestata su un autobus AMT

L’episodio è stato raccontato alla nostra redazione dalla vittima dell’accaduto, che per motivi di sicurezza preferisce restare anonima. La ragazza, 23 anni compiuti da poco, stava andando al lavoro sull’autobus linea 7 di AMT Genova quando un uomo adulto si è slacciato i pantaloni e ha iniziato a masturbarsi davanti a lei. Spaventata, la 23enne è scesa immediatamente dalla vettura, ferma al capolinea, e ha chiesto aiuto ad alcuni autisti AMT fermi poco lontano. I tre uomini, oltre che consigliare una chiamata ai Carabinieri, non hanno fatto nulla: dalle loro parole si è capito che il molestatore era già conosciuto in quelle zone della città, e non era la prima volta che un episodio del genere succedeva a bordo di un autobus AMT. Una volta arrivata la volante dei Carabinieri la ragazza ha denunciato l’accaduto al Maresciallo Maggiore in turno, che per tutta risposta si è poi “permesso di farle i complimenti” poiché “lei è una ragazza molto bella”. La denuncia è stata finalmente accolta, ma non ci si aspetta che verranno prese conseguenze rilevanti per la sicurezza delle passeggere e cittadine genovesi.

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Che cosa fare, allora, in queste situazioni, se nemmeno i Carabinieri si offrono di cercare e trovare una soluzione alle violenze quotidiane? Una psicoterapeuta genovese al corrente dei fatti ha consigliato di denunciare l’accaduto presso un centro antiviolenza, e di portare sempre con sé dei testimoni: anche in commissariato, infatti, non è raro che vengano messi in atto comportamenti violenti o discriminatori che possono essere denunciati dai cittadini e, soprattutto, dalle cittadine. Nel frattempo la vittima dell’episodio accaduto oggi resta in attesa di una risposta: da AMT, dai Carabinieri, e da tutti gli organi incaricati di evitare situazioni del genere.

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