Assegno unico per i figli a carico, approvata la Legge: come funziona

Sbloccato l’iter legislativo per l’assegno unico, da circa 250 euro, che spetterà alle famiglie con un figlio a carico sotto i 21 anni. Ecco come si ottiene. 

Dopo un iter legislativo contorto e complicato, allungato a dismisura anche a causa dell’emergenza Covid e soprattutto dalla crisi di Governo che ha portato alle dimissioni dell’ex premier Giuseppe Conte, è arrivato finalmente il via libera da Palazzo Madama. L’ok riguarda l’assegno unico destinato a famiglie con uno o più figli a carico, che abbiano meno di 22 anni. Non solo, sono previsti anche bonus per figli disabili o in caso la famiglia abbia più di un figlio a carico. L’assegno dopo i 18 anni potrà anche essere versato direttamente al figlio per favorirne l’autonomia e l’indipendenza.

Assegno unico per i figli, come si ottiene

Un’approvazione quasi all’unanimità quella arrivata oggi da Palazzo Madama riguardo l’assegno unico per famiglie con ragazzi a carico. La Ministra per la Famiglia Elena Bonetti ha dichiarato che l’assegno potrà essere disponibile a partire da luglio 2021, o almeno questo è l’obiettivo che si è prefissato il governo per i prossimi mesi. Anche il premier Mario Draghi ha confermato: “Arriva il primo luglio, 250 euro al mese con una maggiorazione per i disabili”.”

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L’assegno è previsto per lavoratori dipendenti, autonomi e incapienti e può essere richiesto già dal settimo mese di gravidanza della mamma. Della cifra, un massimo di 250 euro al mese, sarà diviso in parti uguali tra i due genitori e ha una parte fissa e una variabile, calcolata in base all’ISEE della famiglia. Come ha ribadito la Bonetti, è prevista una maggiorazione tra il 30% e il 50% per il secondo figlio e per figli disabili.

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A partire dalla maggiore età del figlio, inoltre, sarà possibile accreditare una cifra minore dell’importo previsto per i genitori, anche direttamente al figlio stesso per favorire l’indipendenza economica rispetto alla famiglia. Non resta che aspettare l’ok del Senato, dopo quello della Camera in modo che possa essere dichiarata ufficialmente la legge che regolerà l’assegno.

 

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