Lutto nel giornalismo: morto all’improvviso Luigi Vaccari

Si è spento Luigi Vaccari, storica firma del Messaggero e punto di riferimento per tanti giornalisti che ne hanno raccolto il testimone. Ecco un suo “ritratto”.

Luigi Vaccari, storica e prestigiosa firma del Messaggero, è morto a seguito di un infarto. Romano, classe 1935, aveva iniziato la sua carriera nel giornale della Capitale nel 1970 e si era contraddistinto per la professionalità e la scrupolosità con cui si approcciava al lavoro, unite a uno stile e un’eleganza da signore di altri tempi.

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L’ultimo saluto a Luigi Vaccari

Luigi Varrai ha cominciato a fare il giornalista ad appena 17 anni. Nel 1970 aveva iniziato a scrivere per il Messaggero, dove aveva poi svolto quasi tutta la sua lunga e brillante carriera, diventando responsabile degli spettacoli, dei servizi culturali, critico televisivo e inviato speciale. “Gigi”, come lo chiamavano affettuosamente amici e colleghi, aveva collaborato anche con l’Avvenire (nelle pagine di Agorà) e con Capital. Dal 1998 aveva inoltre curato per il Gr3 della Rai la rubrica settimanale “L’aneddoto”.

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Sono in molti in queste ore a ricordare l’esempio e la lezione di Luigi Vaccari, anche sui social network. In un commosso tributo su Facebook di Marco Molendini, anche lui storica firma del Messaggero, che insieme a Vaccari ha composto anni fa il team degli spettacoli del quotidiano romano, con Gloria Satta, Paolo Zaccagnini, Fabrizio Zampa, Rita Sala, lo descrive come “un gran personaggio, con le sue nevrosi, il suo humor nero, la sua passione, la sua sensibilità”. “Gigi – aggiunge il collega – non era uno specialista dello spettacolo ma aveva due doti pesantissime, la curiosità e la disponibilità ad ascoltare”. Doti che già ne fanno sentire fortissima la mancanza.

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