Alba Parietti, la confessione: “La malattia mentale non è una vergogna”

Alba Parietti ha lasciato tutti senza parole con quanto scritto poche ore fa sul proprio profilo Instagram. Una confessione privata e struggente che la coinvolge in prima persona.

Parietti malattia

Un argomento importantissimo per far conoscere così tutta la verità ai propri fans: così Alba Parietti ha voluto regalare ai followers un passo del suo libro “Da qui non se ne va nessuno” (Baldini più Castoldi) postandolo sul suo profilo Instagram. La celebre showgirl italiana così ha voluto ripercorrere una storia significativa: “Una battaglia, importantissima, vitale per me è far capire a chi non lo capisce, che la malattia mentale non è una vergogna, semmai una condizione inevitabile. Io ho avuto una madre meravigliosa e folle, dolcissima e incomprensibile”.

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Poi si continua a leggere: “Colta, intelligente, spiritosa ingestibile. Ma era mia madre e l’ho odiata e amata. Detestata, combattuta poi compresa capita e perdonata. Perché perdonando lei ho perdonato me stessa. Le malattie mentali sono spesso totalmente senza diagnosi, per paura, per vergogna, per incapacità di comprenderle. Un folle può essere un essere meraviglioso o un pazzo incontrollabile e pericoloso, ma in ogni caso, hanno bisogno di essere aiutati. Aiutate le famiglie che non sanno e non riescono a gestire. Perché la gente parla, ma non sa di cosa parla, finché la vita non ti mette davanti a realtà che non avresti mai nemmeno immaginato”.

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Alba Parietti, tutta la verità dalla showgirl italiana

Un lungo post ricco di significativo per aprire ancor di più la mente degli italiani senza provare vergogna per le varie malattie: “È ora di dare con la verità la dignità ai malati e alle loro famiglie. Abbiamo bisogno di chiamare queste malattie con loro nome e smettere di provare vergogna. Io ho avuto una madre e uno zio meravigliosi, ma mio zio la sua vita la consumo ‘con l’azzeramento del suo pensiero e volontà in un manicomio. Questa e come milioni di storie come la sua sono state orrende ingiustizie”.

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Infine, l’ultimo stralcio del suo libro: “Perché dietro a questi malati spesso ci sono sensibilità straordinarie piene di talenti oppure esseri orribili che potevano essere altro. Aiutiamo a parlarne senza paura , senza ipocrisia e senza più paura o vergogna. Nel 1978 ad oggi la situazione non è migliorata perché il tabù rimasto tabù e la morte civile di queste persone è rimasta comunque un risolto per la nostra società”. Una testimonianza importante per migliaia di italiani che la seguono senza sosta ormai da tantissimi anni. Un messaggio chiaro e preciso da donare ai propri follower sul suo profilo Instagram.

Alba Parietti

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