Draghi convoca il ministro Speranza: le misure in vigore dal 6 Aprile

Roberto Speranza e il Cts sono stati convocati a Palazzo Chigi da Mario Draghi per discutere le misure in vigore a partire dal 6 Aprile.

Ancora molte vittime di Coronavirus e contagi durante le ultime ore, sia in Italia che in Europa. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, si è mostrato interessato ed attivo più che mai di fronte alla seria situazione sanitaria attuale. L’uomo ha convocato a Palazzo Chigi il ministro della salute Speranza e il Cts per discutere delle misure che entreranno in vigore a partire dal 6 Aprile 2021. Scopriamo insieme qualcosa di più in merito.

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Poco tempo dopo mezzogiorno, sono giunti ieri a Palazzo Chigi il ministro della Salute Roberto Speranza e i due scienziati ai vertici del Cts, Comitato Tecnico Scientifico, Franco Locatelli e Silvio Brusaferro. Al loro arrivo, il bollettino che gli si è presentato davanti è stato quello di un bilancio di 551 vittime nell’arco delle ultime 24 ore, una situazione decisamente seria che ha necessitato di un confronto con il presidente e dell’elaborazione di nuove misure, dal momento in cui il decreto legge attuale scadrà a breve, in data 6 Aprile.

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Durante il corso dell’incontro, il presidente è stato accuratamente informato dell’andamento e dell’evoluzione di tutti i contagi e dell’attuale stato delle terapie intensive in Italia. In vista del prossimo decreto, Draghi ha preferito essere messo al corrente di tutta la situazione sanitaria nazionale. L’idea del presidente del Consiglio sarebbe quella di iniziare a limitare le restrizioni, concedendo ai cittadini un po’ più di respiro. Il tutto sarà però possibile soltanto di fronte ad un abbassamento del numero dei contagi.

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Mario Draghi, le polemiche sulla riapertura delle scuole

Durante la giornata di ieri dovrebbe essere stata tirata in ballo anche la cabina di regia, con in mano il dossier scuola. Una delle intenzioni principali del presidente del Consiglio Mario Draghi è stata sin da subito quella di far riaprire le scuole il più presto possibile. Le condizioni sanitarie attuali non lo hanno però permesso. Molti ministri gridano comunque alla riapertura, mentre quello dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ribadisce in videoconferenza con Comuni e Regioni le intenzioni di dello Stato. “Lavoriamo giorno e notte per poter riaprire. A partire dai più piccoli, che devono essere i primi a poter tornare in classe”.

 

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