Pietro Santapaola, chi è il calciatore del Cosenza escluso per il suo cognome

Il peso di portare il cognome sbagliato: questa è la storia di Pietro Santapaola, giovane calciatore del Cosenza escluso dalla squadra. 

Quasi tutti conoscono la storia di Benedetto Santapaola (chiamato anche Nitto o “il Licantropo”): dopotutto è stato uno dei più potenti e sanguinari mafiosi che l’Italia abbia mai visto. Ma cos’hanno in comune un boss di Cosa Nostra ed un ragazzino di 17 anni con il sogno di diventare un calciatore?

Un cognome ingombrante

“Mi hanno stravolto la vita” ha raccontato Pietro Santapaola in un servizio de Le Iene a lui dedicato. “Il direttore mi ha sospeso dicendo che avevo un cognome molto pesante… Mi sono messo a piangere perché temevo di non poter più tornare a giocare a pallone”. In effetti, il giovane non condivide solo il cognome con il Licantropo: Pietro è suo nipote. Il peso di questa parentela (di cui il ragazzo sapeva poco), Santapaola junior se lo porterà per sempre addosso.

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Nei giorni scorsi sono stati in tanti ad interessarsi alla notizia. Tra questi anche Giovanni Montinaro (figlio di Antonio Montinaro, capo scorta di Falcone mancato anche lui il giorno della strage di quel 1992). Letto di ciò che è successo al giovane Santapaola, Montinaro ha deciso di scrivergli una lettera: “mi è dispiaciuto molto sapere cosa ti è capitato negli ultimi giorni, venire emarginato per un cognome” gli dice l’uomo. “Alla fine il destino ti ha fatto nascere in quella famiglia, lo stesso destino che ha fatto nascere me nella mia. Come io devo avvicinarmi al percorso di mio padre per essere degno del mio cognome, tu devi allontanarti dal percorso dei tuoi famigliari”.

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Dopo tutto lo scalpore che la notizia dell’esclusione ha causato, Pietro verrà reintegrato. A smuovere le acque pare sia stato proprio il servizio de Le Iene: subito dopo, infatti, il Cosenza Calcio ha scritto a Santapaola chiedendo perdono. Nella mail, infatti, parlano di “circostanze del tutto fraintese che l’hanno portato ad allontanarsi dal nostro club presso cui potrà tornare appena le attività giovanili saranno riprese”. Il legale di Pietro Santapaola però ha preferito rimanere cauto ed aspettare: “è solo una comunicazione ufficiosa” ha dichiarato, “perché in calce alla mail non vi è nessuna firma”.

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