Nino Manfredi, chi era il papà Romeo Manfredi: gli impose studi di legge

Il 22 marzo la Rai manderà in onda su Rai 2 Uno, nessuno, cento Nino: un docufilm per celebrare i 100 anni dalla nascita di Nino Manfredi

Nino Manfredi

Il 22 marzo si festeggeranno i primi cento anni dalla nascita di Saturnino Manfredi, in arte Nino Manfredi: grandissimo attore, comico, doppiatore, regista, sceneggiatore e cantante ciociaro morto nel 2004. Fu un grandissimo interprete, assai versatile, eclettico e vibrante, sicuramente tra i più amati dal pubblico nel cinema italiano. Durante tutta la sua lunga carriera, iniziata nel 1941 come presentatore e attore all’interno del teatrino della parrocchia della Natività a Roma, ha dato vita sia a personaggi comici che drammatici. Egli rientra all’interno di quella rosa di grandissimi attori italiani in cui si trovano anche Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Alberto Sordi e Ugo Tognazzi. Ma non tutta la famiglia vedeva di buon occhio la carriera di Nino Manfredi, soprattutto all’inizio. Tra due giorni andrà in onda il documentario Uno, nessuno, cento Nino, mentre questa sera ci sarà su Rai 1 In arte Nino, film in cui Manfredi sarà interpretato dal grande attore Elio Germano.

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Saturnino, prima di diventare il grande Nino Manfredi

Nino Manfredi era nato il 22 marzo 1921 a Castro dei Volsci, un paesino nella Ciociaria all’epoca in provincia di Roma (oggi in quella di Frosinone). I genitori avevano entrambi estrazioni contadine e si chiamavano Antonina Perfili e Romeo Manfredi. Il padre Romeo si era arruolato nella Pubblica Sicurezza, raggiungendo il grado di maresciallo e venendo trasferito a Roma negli anni Trenta. Il padre portò con sé nella capitale tutta la famiglia ed è lì che Nino, nel 1941, si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza. Il grande attore non lo fece tanto per sé quanto per i propri genitori, soprattutto il padre. Nello stesso anno, egli scoprì la sua vera passione: il mondo della recitazione e del teatro. La cosa non era vista di buon occhio a casa Manfredi, quindi Saturnino si vide costretto a fare un compromesso. Lui avrebbe avuto a che fare con il mondo del teatro, a patto di portare avanti e concludere gli studi. Per scampare alla leva obbligatoria, nel 1943 va via da Roma per un anno, rifugiandosi in montagna col fratello. L’anno dopo torna, riprende a studiare Giurisprudenza e si iscrive anche all’Accademia nazionale d’arte drammatica. Consegue la laurea con una tesi in diritto penale nel 1945 e prende il diploma all’accademia nel 1947. Da lì, la sua carriera inizia a volare.

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Nino Manfredi

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