Joaquìn Cortés, il dramma della morte della mamma: reazione tremenda

Per Joaquìn Cortés la morte della madre è stato un evento devastante: ecco come ha reagito quando la donna è scomparsa.

Il famosissimo ballerino Joaquìn Cortés sarà oggi ospite di Silvia Toffanin a Verissimo. L’intervista concessa al programma Mediaset sarà l’occasione per lui di parlare per la prima volta della figlia appena arrivata. Il ballerino è diventato nuovamente padre il mese scorso, quando ha accolto la figlia Andrea. Un evento che lo ha riempito di gioia e che gli ha fatto capire come l’amore per i figlio sia quello più cristallino che possa esistere: “Quando diventi padre subisci un cambiamento radicale. È incredibile quello che si sente: sto provando un amore cristallino e autentico”.

Un’emozione, quella di diventare genitore, che non si può spiegare a parole in maniera sufficientemente chiara a chi non ha provato la stessa sensazione. Come ogni padre, anche Joaquìn spera di poter essere un buon genitore, capace di non far mancare nulla ai figli e di essere un esempio positivo dal quale attingere nella fase della crescita. Per quanto riguarda la piccola, il ballerino ha deciso di educarla portando ad esempio la madre, donna alla quale era legatissimo, ma che è morta nel 2008.

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Joaquìn Cortés, il dolore per la scomparsa della madre

Dopo aver parlato del suo intento, il ballerino ricorda il momento in cui ha dovuto affrontare la scomparsa della madre 13 anni fa. Joaquìn non riusciva a capacitarsi della sua morte ed ha reagito al lutto in maniera estrema: “Quando è successo stavo per mollare, mi sono sentito perso, ero da solo. Non volevo vedere nessuno, mi sono chiuso dentro la sua stanza e per alcuni mesi ho dormito sul suo letto. Non mangiavo e non dormivo più”.

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Un dolore atroce che lo aveva spinto a mollare il lavoro e ad isolarsi dagli amici. Per fortuna un giorno qualcosa è cambiato improvvisamente: “Poi, un giorno ho sentito come un abbraccio, non c’era nessuno con me ma è stato come se mia mamma fosse lì a spronarmi di tornare a ballare, perché quello era il mio dono”. L’aver conosciuto Monica, la sua compagna, lo ha aiutato ulteriormente ad andare avanti. Adesso ha la possibilità di tramandare il ricordo e i valori della madre alla figlia neonata. Uno sprone a continuare il percorso genitoriale, personale e professionale intrapreso.

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