Lazio, caso tamponi: dall’Asl nessuna autorizzazione a Immobile

Caso tamponi-Lazio, parla il dirigente dell’Asl: “Mai autorizzato Immobile a partire per Torino”

ciro immobile

Il caso Torino-Lazio e della presenza di Immobile in campo sei giorni dopo essere risultato positivo fa ancora clamore e se ne discuterà ancora per molto tempo. La Gazzetta dello Sport, intanto, ha intervistato il dirigente Enrico Di Rosa, direttore del Servizio Igiene e Sanità pubblica della Asl Roma 1. De Rosa ha smentito quanto stava circolando, ossia che lui avrebbe autorizzato Ciro Immobile a scendere in campo a Torino, nonostante sei giorni prima fosse risultato positivo al tampone. Io non ho mai dato alcuna autorizzazione. Non capisco – prosegue il dirigente –  perché il mio nome sia rimbalzato ovunque, non avrei potuto dare questa autorizzazione visto che appartengo alla Asl Roma 1 e la Lazio a quella Roma 4”.

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Lazio, il caso tamponi

Poi i dirigente sanitario laziale ha proseguito: “L’Asl Roma 1 competente per il calciatore Immobile? Io questo non posso saperlo, non ho mai ricevuto una documentazione sul giocatore, quindi non avrei potuto comunque esprimermi”. Poi il dirigente conferma di aver pensato ad un comunicato per chiarie la vicenda visto che non ha avuto contatti con il giocatore mentre con Ivo Pulcini, responsabile dello staff medico della Lazio, c’è un rapporto di vecchia data. La questione viene così rimandata al dibattimento in tribunale. L’appuntamento è previsto per il 26 marzo, quindi, quando partirà in via ufficiale il processo che riguarda questa spiacevole vicenda.

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I processi in corso sono due, uno sportivo e l’altro più giudiziario.  Nel primo caso,  la società di Claudio Lotito ha presentato ricorso contro la decisione del giudice sportivo di far rigiocare la gara Lazio-Torino. Il club granata non scese in campo per il divieto di viaggiare imposto dalla Asl. Il secondo caso giudiziario, con il processo per il “caso tamponi” nel quale la Lazio è considerata colpevole dalla procura federale.

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