Covid, Sardegna e Molise diventano arancioni a partire da lunedì

Dopo i dati del monitoraggio settimanale del ISS arriveranno le ordinanze del ministro Speranza: Sardegna e Molise diventano arancioni.

Il monitoraggio dell’ISS di questa settimana, riferito alla settimana che va dal 12 al 18 marzo, ha mostrato un ulteriore aumento dei contagi, con un tasso di incidenza che supera la soglia critica dei 250 abitanti ogni 100mila abitanti (264 abitanti su 100mila). Anche la soglia critica di occupazione delle aree mediche è stata superata, raggiungendo il 40%. Nell’ultima settimana sono morte 1.710 persone, il tasso di positività riscontrato oggi è del 7%, in aumento dello 0,8 rispetto alla settimana precedente.

Sardegna e Molise in arancione

Attualmente le regioni inserite nella fascia di rischio alto sono 10, ma lunedì potrebbero essere di più. A rischio di passare alla zona rossa sono la Toscana, la Liguria e la Calabria, il che porterebbe il computo a 12, visto che il Molise dopo due settimane di zona rossa registra un miglioramento che consente lo spostamento alla zona arancione. In tutto sono 16 le regioni italiane con un indice Rt superiore ad 1, con la Campania che è l’unica ragione con l’indice a 1,5 e quello della Valle D’Aosta addirittura superiore a 1,5. Peggiorano i dati anche della Sardegna, la quale dovrebbe perdere la zona bianca e passare direttamente a quella arancione.

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Covid, l’ISS: “Mantenere rigorose misure di mitigazione”

Attualmente i livelli di rischio nelle regioni in zona rossa continuano ad essere troppo alti per ridurre le misure, mentre quelle in fascia di rischio medio se ne evidenziano 7 con un alto rischio di incremento. Proprio in osservazione di questi dati, l’ISS dice che a causa del: “elevata incidenza, l’aumento della trasmissibilità e il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri”, sarà necessario mantenere anche la prossima settimana: “rigorose misure di mitigazione nazionali”.

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Nel report si legge anche: “Alla luce del sostenuto aumento della prevalenza di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità”, si invita a “mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità”.

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