Avvelena il figlio, inietta feci nelle flebo del figlio di 9 anni

Una donna avvelena il figlio in maniera tremenda, con la cosa che genera grandi sofferenze nel ragazzino per diverso tempo.

avvelena il figlio
Avvelena il figlio FOTO Getty Images

Avvelena il figlio, ed in maniera decisamente orribile. A farlo è una donna australiana che a Sydney ha fatto si che il figlio di soli 9 anni venisse contaminato da delle feci. Inserite di nascosto nelle flebo attaccate al ragazzino. Tutto questo è avvenuto proprio durante il ricovero dello sfortunato adolescente in ospedale.

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Ora il giovane ha quasi 16 anni, essendo questa vicenda capitata nell’ormai lontano 2014. La struttura sanitaria interessata è quella del Westmead Children’s Hospital, specializzato in casi di cura pediatrica. Eppure, nonostante sia trascorso tutto questo tempo, la donna che avvelena il figlio in maniera così orrenda è finita sotto processo soltanto ora. La prima udienza ha avuto luogo all’inizio della settimana. La versione ricostruita dagli inquirenti che hanno indagato sulla vicenda è la seguente. In seguito al sopraggiungere di una febbre violenta nel giovanissimo, lei lo ha fatto ricoverare. Ma il quadro clinico continuava progressivamente a peggiorare, ed i medici non riuscivano a capire come mai.

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Avvelena il figlio, i medici riescono a scoprirla così

Delle apposite analisi del sangue hanno portato il personale medico del Westmead Children’s Hospital a scoprire la presenza di un batterio al suo interno, presente esclusivamente nelle feci dell’uomo. A scopo cautelativo le forze dell’ordine, avvertite dal personale sanitario, hanno sorvegliato di nascosto la stanza del ragazzino.

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Questo ha portato all’emergere della piena colpevolezza di sua madre, che puntualmente di sera manometteva le flebo inserendo delle feci al loro interno. Questo causava un costante peggioramento, o comunque mai un miglioramento, delle condizioni del ragazzino. La difesa della donna parla di un incidente, senza fornire ulteriori spiegazioni.

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Ma se non dovesse riuscire ad ottenere una sentenza favorevole per la propria assistita, quest’ultima andrebbe incontro ad una condanna anche di 30 anni di reclusione. Sono diversi infatti i capi di imputazione nei confronti di lei. Con anche diverse aggravanti, come la minore età della vittima ed il rapporto diretto di parentela con quest’ultima.

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