Vaccino Astrazeneca, la decisione cruciale dell’Agenzia del Farmaco

Sul vaccino Astrazeneca deve pronunciarsi l’Ema, che rende pubblica la propria posizione all’interno di una apposita conferenza stampa.

vaccino Astrazeneca
Vaccino Astrazeneca FOTO Getty Images

Vaccino Astrazeneca, fissata alle ore 14:00 una conferenza stampa da parte dell’Ema. Lo ha comunicato la Commissione Europea, che provvede anche a trasmetterla sul web. Si tratta dell’Agenzia Europea del Farmaco, che deve prendere una decisione in relazione ai casi di decesso di persone che, solamente qualche giorno prima avevano ricevuto la somministrazione di tale ritrovato.

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L’Ente sta acquisendo elementi utili per potere procedere agli accertamenti del caso, come ad esempio le cartelle cliniche dei soggetti che sono morti a seguito del sorgere di fatali trombosi e coaguli di sangue. La sensazione comunque è che il vaccino Astrazeneca non debba essere messo sotto accusa.

E le spiegazioni in favore del ritrovato concepito dagli scienziati britannici assieme agli sforzi degli studiosi dell’Università di Oxford sono tante. Anzitutto manca qualsiasi prova scientifica a sostegno di responsabilità da imputare direttamente al vaccino in questione. Poi ci sono dei numeri di casi effettivamente riscontrati che risultano essere comunque statisticamente non rilevanti.

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Vaccino Astrazeneca, perché non dovrebbe esserci uno stop definitivo

Inoltre anche gli altri vaccini – Moderna e Pfizer nello specifico – hanno fatto segnare delle vittime decedute subito dopo la somministrazione degli stessi. I dati che fanno riferimento alle persone vaccinate con il siero di Astrazeneca in Europa riferiscono di quasi 12 milioni di persone raggiunte.

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Di queste, le situazioni con l’emergere di coaguli di sangue o trombosi riguarda 15 individui. Ed altri 22 hanno avuto delle embolie polmonari. Numeri che risultano essere inferiori rispetto alla popolazione dei non vaccinati.

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Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha parlato di uno stop provvisorio imposto ad Astrazeneca. Questo nell’ottica di consentire i dovuti approfondimenti per potere avere le necessarie rassicurazioni. La sensazione comunque è che questo ritrovato possa tornare presto a disposizione.

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