Scandalo Covid: la chat dei ristoranti “clandestini” che aggirano le norme

Le telecamere nascoste di Striscia la Notizia sono entrate in alcuni ristoranti che aggirano i divieti anti-Covid, tra camerieri senza mascherine e finte mense aziendali.

Alcuni ristoratori della provincia di Varese, ufficialmente chiusi per l’emergenza Covid, accolgono comunque, di nascosto, i clienti. Grazie a una chat su Telegram, con tanto di indirizzi e numeri di telefono, ci sono locali che accettano, come se nulla fosse, prenotazioni “a porte chiuse” per pranzo o cena.

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I “furbetti” del ristorante ai tempi del Covid

A lanciare il sasso nello stagno è Striscia la Notizia. Nell’ultimo post pubblicato sulla pagina Instagram del tg satirico Mediaset si legge infatti: “La chat dei ristoranti clandestini dove mangiare al tavolo nonostante i divieti… Guardate cosa ha scoperto il nostro @maxlaudadio_official“.

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Le telecamere nascoste di Striscia sono entrate in alcuni di questi ristoranti clandestini, tra camerieri senza mascherine e finte mense aziendali. In barba a quanto stabilito dal governo, per cui bar e ristoranti possono effettuare servizio al tavolo solo nelle Regioni identificate come gialle (e non è il caso della Lombardia, che già da qualche settimana è in zona arancione e dal 15 marzo è passata al rosso) solo fino alle 18 e gli avventori non possono essere più di quattro per tavolo, a meno che non siano conviventi. In zona arancione e rossa bar e ristoranti sono invece chiusi al pubblico e possono effettuare solo servizio da asporto o delivery.

Ma a quanto pare c’è chi cerca di trovare ogni modo per aggirare i provvedimenti messi in atto per contenere la pandemia. Qualche settimana fa lo stesso Max Laudadio aveva scovato un locale che con la scusa del brunch si trasformava in vera e propria discoteca illegale.

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