Juve, da Ronaldo all’addio di Marotta: l’analisi di un flop

Ronaldo era arrivato per portare la Champions, ma la Juve è uscita per il terzo anno anzitempo: le due mosse che hanno messo ko la Juve

Marotta Inter
Marotta

Era arrivato con sirene spiegate e l’ambiente bianconero già pregustava la coppa dalle grandi orecchie. I fatti, però, dicono che la Juventus per il terzo anno consecutivo, da quando è arrivato l’asso portoghese, escono anzitempo e al cospetto di compagini sulla carta più deboli. Quello di Ronaldo sembra paradossalmente essere stato un acquisto sbagliato se si guardano le conseguenze più negative che positive che ha generato. Intanto l’arrivo dell’ex madridista ha compromesso il proseguimento del rapporto con Beppe Marotta. Il dirigente, oggi all’Inter, non ha condiviso con il club le condizioni economiche per acquistare il 33enne Ronaldo e non tanto per il cartellino da 100 milioni.

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Ronaldo, i motivi di un acquisto d’azzardo

L’ingaggio di Ronaldo di 30 milioni netti ha pesato come un macigno sulla gestione del bilancio. L’aspetto economico ha in tal modo compromesso quello tecnico. La Juventus, nel giro di qualche anno, ha dovuto ridimensionare gli ingaggi per ridurre le perdite con un conseguente indebolimento della rosa. C’è Ronaldo con i suoi gol ma non c’è più quel centrocampo e, soprattutto, quella panchina lunga che permetteva a Max Allegri di gestire la stagione vincendo quasi tutte le partite per diversi anni. A questo aspetto va aggiunto quello psicologico. Ronaldo rimane un calciatore ancora determinante, ma non con lo score degli anni migliori. Avere in gruppo un calciatore che guadagna quattro volte più dei due o tre con l’ingaggio più alto può generare attriti e malumori.

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Non è un caso, infatti, che la Juve abbia sudato non poco per “liberarsi” degli ingaggi elevati di alcuni elementi. Il tutto, poi, ha portato all’addio di Marotta che aveva visto compromesso il suo progetto tecnico di rinforzo graduale della rosa. L’assenza del direttore, non rimpiazzato, ha creato un vuoto decisionale con scelte tecniche che sono palesi. Prima Sarri e poi Pirlo sono stati degli azzardi.

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