CEPU, Francesco Polidori arrestato: è il fondatore, gravi accuse per lui

L’imprenditore Francesco Polidori, fondatore di CEPU, si trova in stato di fermo su disposizione della Guardia di Finanza. Di cosa è accusato.

Cepu Francesco Polidori arrestato
Cepu Francesco Polidori arrestato Foto da Twitter

CEPU, Francesco Polidori arrestato. Lui è il fondatore della azienda specializzata nel fornire preparazione agli studenti universitari. Le manette scattano a causa delle accuse di bancarotta fraudolenta e di altri reati finanziari. Attualmente l’uomo è sottoposto al regime dei domiciliari, con le accuse a suo carico che restano nel novero delle ipotesi. Le indagini sono in corso anche se la Guardia di Finanza ha sequestrato al fondatore di CEPU 28 milioni di euro rappresentati da denaro in contante, conti bancari e beni di altro tipo.

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Sulla persona di Polidori si è indagato nell’ambito della inchiesta denominata ‘Tutoring’. Assieme a lui risultano esserci altri sette individui nei confronti dei quali le forze dell’ordine stanno procedendo contestando loro reati quali la bancarotta fraudolenta, l’autoriciclaggio ed il mancato versamento delle tasse. Tra i sequestri divenuti effettivi spicca anche il blocco delle quote di una società del settore nel quale è attiva CEPU. Le Fiamme Gialle contestano ai fermati il fallimento di due società che presentavano in totale conti in rosso per più di 180 milioni di euro.

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CEPU, cosa riguarda l’inchiesta della Guardia di Finanza

Dai fondi di queste società in particolare Polidori avrebbe distratto dei capitali oltre adusare marchi ben noti del settore dell’istruzione, il tutto senza versare le relative imposte. Gli agenti della Guardia di Finanza hanno accertato anche l’esistenza del cosiddetto sistema delle ‘scatole cinesi’ tramite le quali diverse società con sede anche all’estero nascondevano gli illeciti tramite una fitta rete di operazioni nascoste.

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Nel novero di tutto ciò risulta esserci anche una società fiduciaria con sede in Lussemburgo e riconducibile agli indagati, nonostante fosse intestata ad altri soggetti. I beni delle due imprese fallite erano confluiti in una ulteriore società in maniera illegale e creata apposta per portare a termine questa intestazione contestata dalle autorità preposte.

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