Ibrahimovic, il monologo commovente: il lato nascosto del campione

Il calciatore Zlatan Ibrahimovic commuove tutta Italia con il suo monologo in questa finale del Festival di Sanremo

Zlatan Ibrahimovic

Il calciatore svedese Zlatan Ibrahimovic ha tenuto compagnia agli italiani in tutte queste sere del 71° Festival di Sanremo. Il grande campione del Milan è sempre sembrato una figura irraggiungibile, con una vita da sogno e perfetto sotto ogni aspetto. Durante questa 71° edizione del Festival della Canzone Italiana, Ibrahimovic ha dimostrato come ci sia molto altro sotto la superficie. Il calciatore si è districato tra le regole del “suo festival”, i rimproveri al conduttore Amadeus e l’aver cantato Io vagabondo dei Nomadi insieme al mentore Siniša Mihajlović, Amadeus e Fiorello. Tutto ciò ha messo in luce una vena autoironica di Ibrahimovic che, fino a questa settimana, il grande pubblico non aveva avuto modo di vedere. Essendo stato una delle figure cardine di questo Sanremo, in questa serata finale il calciatore ha voluto dire qualche parola.

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Il discorso di Ibrahimovic

Il monologo di Zlatan Ibrahimovic è stato davvero commovente, tanto da farsi perdonare quei pochi errori di pronuncia che ci sono stati. Il calciatore ha parlato con il cuore in mano al pubblico a casa, toccando corde del cuore che fanno emozionare. Impresa non facile, tra l’altro, per uno che lavora correndo dietro una palla e che, di solito, non ha bisogno di dire molto per farsi capire. Ad ogni modo, con il suo discorso Zlatan ha cercato di confortare l’Italia in questo momento così difficile: la lotta al Covid-19 va avanti da un anno e, per il momento, non se ne vede la fine. Questo potrebbe sembrare un fallimento, ma non è così. E se anche fosse, non è importante sbagliare, ma ciò che conta è rialzarsi e ricominciare a combattere: più forti di prima.

Ibrahimovic ha concluso il suo monologo dicendo: “Il fallimento fa parte del successo. Se sbaglia Zlatan puoi sbagliare anche tu. Ognuno di voi nel suo piccolo può essere Zlatan. Voi tutti siete Zlatan e io sono tutti voi. Questo non è il mio Festival, è il vostro Festival, il Festival dell’Italia intera. Grazie Italia la mia seconda casa“.

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