Morte Franca Fava: arrestato il marito, è accusato di aver appiccato l’incendio

Nove mesi dopo il terribile incendio che è costato la vita a Franca Fava e all’amica, la procura ha emesso un’ordinanza d’arresto per il marito.

Nel giugno del 2020, più precisamente la notte tra il 9 ed il 10, un incendio domestico a Castagnole di Paese (Treviso) è costato la vita a Franca Fava (68 anni) e Fiorella Sandre (74 anni). Le due amiche vivevano sotto lo stesso tetto da cinque anni insieme al marito di Franca, Sergio Miglioranza (70 anni). Il trasferimento di Fiorella sotto il tetto coniugale di Sergio e Franca era avvenuto quando la donna ha cominciato ad avere problemi di deambulazione e lei si è offerta di darle una mano con le faccende di casa.

Le due donne dormivano al piano di sotto, mentre l’uomo in quello superiore della casa. Un dettaglio che aveva insospettito sin da subito gli inquirenti, anche se il vicinato aveva assicurato che i tre avevano trovato un equilibrio in questi anni. Gli stessi vicini avevano riferito agli investigatori che la famiglia Miglioranza era discreta e riservata, che tra i coniugi non c’erano litigi furiosi e che la loro vita era andata in frantumi quando l’unico figlio, Valter, era morto a causa di un incidente sul lavoro a soli 23 anni.

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Morte Franca Fava e Fiorella Sandre, arrestato Sergio Miglioranza

La notte dell’incendio ad avvertire i soccorritori è stata Fiorella Sandre. Intorno all’una la donna si è accorta che le fiamme avevano circondato la casa ed era impossibile uscire. Sul luogo sono giunte diverse squadre dei vigili del fuoco ed i carabinieri, che hanno trovato fuori dall’abitazione solo Sergio. L’uomo ha spiegato loro di essere scappato di corsa dall’abitazione ed ha poi aggiunto di non essere riuscito a salvarle.

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A causa della presenza di diverse bombole di gas all’interno e nei pressi dell’esterno dell’abitazione, l’incendio è divampato con grande violenza e rapidità, imprigionando le due donne praticamente subito. Proprio la presenza delle bombole ha reso complicate le operazioni di spegnimento dell’incendio e di soccorso delle due donne, le esplosioni, infatti, sono continuate anche dopo l’intervento dei vigili del fuoco.

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Quando le operazioni di spegnimento sono state ultimate, la mattina successiva, per le due donne non c’era più nulla da fare. Gli inquirenti hanno subito sospettato del marito ed i loro sospetti sono diventati maggiori quando è stato appurato che l’incendio è stato di origine dolosa. A distanza di nove mesi dalla tragedia, la Procura di Treviso ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare ai danni dell’uomo.

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