Scuole a rischio chiusura: in quali regioni gli studenti tornano alla Dad

Il 4 marzo dello scorso anno le scuole abbandonavano la didattica in presenza per la prima volta, un anno dopo siamo al punto di partenza.

Il 4 marzo 2020 il governo decideva per la prima volta di interrompere le lezioni in presenza, da quel giorno in poi gli studenti avrebbero passato il resto dell’anno scolastico a casa, ad eccezione di quelli che hanno sostenuto gli esami di maturità. Oggi, 4 marzo 2021, la situazione è drammaticamente simile a quella di un anno fa. Il numero di contagi su tutto il suolo italiano è in costante aumento e l’incidenza delle varianti è un fattore sempre più predominante. Inoltre il nuovo Dpcm rende più semplice interrompere la didattica in presenza, visto che lo si può fare sia in zona rossa che in zona arancione scuro.

Ieri il numero di nuovi casi ha superato la soglia dei 20mila ed il timore è che nei prossimi giorni possa aumentare ulteriormente. Per quanto riguarda le scuole, hanno interrotto la didattica in presenza quelle inserite già in zona rossa, ma anche Piemonte e Campania che sono ancora in zona arancione. A partire da lunedì prossimo si potrebbero aggiungere a queste Lombardia, Toscana, alcune province del Lazio, l’Abruzzo, l’Alto Adige, alcune province della Sicilia e della Sardegna (unica zona bianca ma con comuni in zona rossa), vi si aggiunge di certo l’Emilia Romagna già a partire da oggi.

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Scuole a rischio chiusura, le polemiche per il nuovo Dpcm

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Se le chiusure previste dovessero essere confermate, sono 24 le province in cui si supera la soglia critica che impone la chiusura, a partire da lunedì 6 milioni di studenti su 8,3 si ritroverebbero a svolgere la didattica a distanza. Le associazioni studentesche stanno già cominciando a mobilitarsi ed organizzano proteste contro le prossime chiusure, ma i presidi d’Italia, seppure comprendano le ragioni degli studenti, rispondono in questo modo: “La Dad ha dei limiti, lo sappiamo tutti, è scelta sia dolorosa ma inevitabile”.

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Il ministro dell’Istruzione Bianchi ci tiene a sottolineare che le scuole, anche nelle zone rosse e arancione scuro, non chiudono mai: “La scuola non chiude, non ha mai chiuso. Gli insegnanti sono sempre stati presenti”. Amareggiata l’ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, la quale ha dichiarato: “Leggendo il Dpcm una cosa è chiara: oggi è molto più facile chiudere le scuole. La conseguenza inevitabile è che nel giro di pochi giorni andranno in didattica a distanza praticamente tutte le scuole del Paese”.

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