Anticorpi monoclonali, via ai test sull’uomo in Italia: “Potrebbe guarirci in 3-4 giorni”

Sono partiti in Italia i primi test degli anticorpi monoclonali sull’uomo: entro l’estate potremmo avere un farmaco potente contro il Covid.

Proprio nel momento in cui la situazione sanitaria preoccupa maggiormente, da Siena arriva un barlume di speranza per l’uscita definitiva dalla crisi sanitaria in cui ci troviamo ormai da oltre un anno. In questi giorni stiamo assistendo ad un nuovo incremento di casi e dunque a quello che sembra l’inizio della tanto temuta terza ondata di contagi, il numero di dosi di vaccino sono di parecchio inferiori a quelle preventivate e si stanno diffondendo della varianti del Covid che sono resistenti ai primi vaccini.

La situazione, dunque, al momento è tutt’altro che rosea e ci aspettano delle settimane davvero dure, con le scuole che chiudono in gran parte d’Italia e con la possibile introduzione di misure ancora più restrittive. Come detto, però, un barlume di speranza arriva da Siena, per la precisione dal laboratorio della fondazione senese Toscana Life Science, in cui da un anno a questa parte si lavora alla produzione di un farmaco a base di anticorpi monoclonali. Dopo aver ottenuto risultati in vitro e in vivo eccellenti, i ricercatori cominceranno la ricerca sull’uomo. Se i test sugli esseri umani confermassero l’efficacia del farmaco e dimostrassero la sua sicurezza, ci troveremmo di fronte ad un medicinale in grado di guarirci dal Covid in 3-4 giorni.

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Anticorpi monoclonali: cosa sono?

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In vista della nuova fase di sperimentazione, il Corriere della Sera ha intervistato il dottor Rino Rappuoli, microbiologo e coordinatore scientifico del laboratorio Mad Lab di Fondazione Toscana Life Science. Proprio il dottore ha spiegato con estrema chiarezza cosa sono gli anticorpi monoclonali: “Gli anticorpi sono sostanze naturali prodotte dal nostro organismo. Noi non abbiamo fatto altro che selezionare gli anticorpi prodotti dai pazienti guariti, riprodurre in laboratorio quelli più potenti, fino a passare alla produzione industriale che li rendono un medicinale da reiniettare nelle persone”.

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Il ricercatore spiega che nel laboratorio è stato sviluppato un farmaco molto potente per poter abbassare i costi di vendita. Generalmente, infatti, un farmaco come questo è molto costoso, ma se ne basta poco per guarire dal virus, si possono abbassare i costi di acquisto fornendo dosi molto piccole dello stesso. I test in vitro hanno mostrato un’efficacia sul virus nel giro di 3-4 giorni e anche una resistenza alle varianti finora emerse. Rappuoli spiega che i primi risultati sulla sicurezza del farmaco dovrebbero giungere in aprile, mentre quelli sull’efficacia verso maggio-giugno. Se tutto dovesse andare per il meglio, dunque, potremmo avere un forte alleato nella lotta al Covid-19 entro l’estate.

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