La rappresentante di lista, chi è Dario Mangiaracina: età, carriera, vita privata

La rappresentante di lista: tutte le informazioni sul musicista Dario Mangiaracina, che ieri sera si è esibito a Sanremo. 

Dario Mangiaracina

“La rappresentante di Lista” è una band nata nel 2011 e inizialmente composta dalla cantante Veronica Lucchesi e dal chitarrista (ma che suona anche basso, synth, sassofono, fisarmonica) Dario Mangiaracina. I due si sono incontrati a Palermo, città natia di Dario, in occasione delle prove di uno spettacolo teatrale: resosi subito conto del loro forte feeling artistico, i due hanno deciso di creare una band.

Amare

Nel 2014 esce il loro primo album del duo, intitolato”(per la) Via di casa”. L’anno dopo esce il loro secondo album, “Bu Bu Sad”: il 2015 si rivela essere un anno molto importante per La rappresentante di lista, dato che al duo si aggiungono anche Enrico Lupi (tastiera, synth, tromba) e Marta Cannuscio (batteria elettronica, cori).

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In seguito, al gruppo si sono aggiunti anche altri due membri: nel 2017 Erika Lucchesi (chitarra, sassofono, percussioni, cori) e l’anno dopo anche Roberto Calabrese (alla batteria). La band al completo si esibirà sul palco dell’Ariston al Festival di Sanremo 2021 con il brano inedito “Amare”. Per i La rappresentante di lista non è la prima volta all’Ariston: anche se non hanno mai gareggiato prima, nel 2020 sono stati invitati in occasione della serata dei duetti.

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In un’intervista a Bossy, il gruppo descrive così il suo stile artistico: “Ci rendiamo conto che esistono degli standard che fanno di un brano un prodotto allineato e con un certo numero di possibilità di ricevere gli allori dell’alternative ieri come dell’indie o dell’IT Pop oggi. Le possibilità di non cedere a questi schemi sono innumerevoli. Spesso basta semplicemente affidarsi alla propria creatività. Il mio timore è che a volte si abbia più la necessità di confezionare quello che si è scritto per il desiderio di esporsi e di ricevere consenso più che per il desiderio di comporre musica. Il nostro queer pop è figlio della nostra curiosità e del divertimento che ci assale in studio e in sala prove”.

 

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