Achille Lauro, l’importanza del Fratello Federico per l’inizio della sua carriera

Achille Lauro non ha mai nascosto che il fratello maggiore Federico ha avuto un’importanza cruciale all’inizio della sua carriera.

Achille De Marinis, in arte Achille Lauro, è oggi uno degli artisti più ascoltati e apprezzati d’Italia. Merito di questo successo è sicuramente la passerella di Sanremo, palco sul quale è salito per due anni di seguito e sul quale tornerà questa sera come ospite della prima puntata. A vederlo oggi non si direbbe che inizialmente Achille avesse dubbi sul percorso da intraprendere: sul palco è sicuro di sé, eccentrico, istrionico e con una personalità quasi ingombrante.

Ma se oggi Lauro è diventato quello che è, lo deve al fratello maggiore Federico. Anche lui è un’artista e si fa strada nel mondo della musica ed è stato il suo esempio a spingerlo verso questa direzione. Nel libro autobiografico ‘Sono io Amleto‘, il cantautore spiega come a 14 anni si sia ritrovato a vivere da solo con il fratello. I genitori sono stati costretti a cambiare città e per non stravolgere la routine e le abitudini dei figli, all’epoca di 19 e 14 anni, gli hanno concesso di continuare a vivere a Roma.

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Achille Lauro, l’importanza del fratello Federico

Proprio nel libro, Achille confessa di aver accusato il colpo e di aver sofferto l’assenza dei genitori. In quel periodo Federico è stato come un padre per lui: “Quando io e mio fratello ce ne andammo a vivere da soli non avevamo mai nemmeno cucinato mezzo piatto di pasta. Mio fratello fu un padre per me”. Fu anche il suo migliore amico e la persona che l’ha protetto dal finire in brutti giri.

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Nel libro viene raccontato l’episodio della pistola, quello dopo il quale Lauro ha deciso di cambiare vita: “Una delle prime volte che mia madre ci venne a trovare scoprì una pistola che io e un mio amico avevamo nascosto nell’armadio, miracolosamente Federico riuscì a convincerla che fosse finta, e rotta per giunta”. Dopo quell’episodio Federico ha spinto il fratello ad indirizzare le proprie energie e tutto ciò che aveva da sfogare nella musica.

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Agli inizi, quando ancora nessuno sapeva chi fosse, Federico lo ha sostenuto sia moralmente che economicamente: “Mio fratello c’era sin dall’inizio del quarto blocco – ha raccontato qualche anno fa in un’intervista concessa a Radio Deejay – quando ero un bambino. Mio fratello ha diretto la produzione dei primi dischi, insieme a Frenetic. Sicuramente mi ha spronato, non magari nella scrittura, ma sono finito in questo ‘mondo’ grazie a lui”.

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