Assembramenti vietati, Striscia mostra mega party in 200 VIDEO

Continuano gli assembramenti vietati, in sfregio a qualunque regola di sicurezza e pericolosissimi in quanto potenziali focolai di contagio.

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assembramenti vietati Striscia la Notizia Foto dal web

Assembramenti vietati, la cosa è ormai all’ordine del giorno da nord a sud in tutta Italia. E tutto questo nonostante i contagi avvengano a migliaia ogni giorno, con centinaia di morti. ‘Striscia la Notizia‘, con l’inviato sul territorio della Campania, Luca Abete, certifica l’avvenuto svolgimento di un vero e proprio party in piena regola. Come se non ci fosse alcuna pandemia in atto, tanto nel nostro Paese quanto nel resto del mondo.

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Le immagini carpite da un infiltrato della trasmissione di Canale 5 attraverso una microcamera nascosta non lasciano adito a dubbi. A Castel Volturno, località situata in provincia di Caserta, viene organizzata una festa con tanto di assembramenti vietati. La cosa aveva come data il 7 febbraio 2021, con tanto di locandine a pubblicizzare l’evento. Il pranzo del party, che è avvenuto alla presenza di decine e decine di persone, tutte non curanti di proteggere loro stesse con mascherine e distanziamento fisico, consisteva in vari antipasti, primi e secondo. Nel corso delle registrazioni nascoste si sente un dj intimare ai presenti di non realizzare video. “Non si possono fare filmati, altrimenti siamo costretti a fermare la musica”.

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Assembramenti vietati, la pr di vanta: “Siamo in 200”

E c’è anche una dichiarazione fatta da una pr, che è ignara di essere ripresa. “Ora siamo in 200 all’incirca. Domenica scorsa eravamo molti di più. All’interno della sale c’era il tutto esaurito. Stavamo l’uno sull’altro”. Parole che potrebbero avere ora delle conseguenze legali e penali, con delle probabili denunce per violazione delle norme di sicurezza anti pandemia.

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Purtroppo sono fin in troppi che prendono sottogamba quanto sta avvenendo nel nostro Paese da ormai un anno. È anche per questo motivo che la zona gialla ha non è mai riuscita a restare tale, costringendo le autorità governative e sanitarie a propendere per una zona arancione – o rossa – in tutto il territorio italiano.

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