Roberto Vecchioni, il lavoro segreto come enigmista: si firma Sergente York

Non tutti sanno che Roberto Vecchioni è anche un brillante e raffinato enigmista sotto pseudonimo. Scopriamo qualcosa di più su questa sua passione segreta. 

Roberto Vecchioni chi è

Cantautore, paroliere, scrittore, insegnante di liceo classico e all’università: non si può certo dire che Roberto Vecchioni nella sua vita non si sia dato da fare. Eppure, il noto artista ha trovato il tempo (e la voglia) per dedicarsi anche a un lavoro segreto e particolarissimo: quello di enigmista.

Se vuoi seguire tutte le notizie scelte dalla nostra redazione in tempo reale CLICCA QUI

Carriera e vita privata del cantante

La “seconda vita” di Roberto Vecchioni

Roberto Vecchioni è abituato da sempre a stare sotto i riflettori, e forse anche per questo ha sentito l’esigenza di coltivare una passione in segreto, a debita distanza dal circuito mediatico, tenendola tutta per sé… almeno fino a quando la cosa non è diventata di pubblico dominio.

Leggi anche –> Roberto Vecchioni chi è: età, carriera e vita privata del cantautore

Ormai qualche anno fa nella pagina ufficiale di Roberto Vecchioni su Facebook sono apparse due fotografie che ritraevano l’artista mentre metteva in bella mostra una copia particolare de La Settimana Enigmistica: un numero uscito il 26 giugno 1943, il giorno dopo la nascita dello stesso cantautore. Un “cimelio” a lui particolarmente caro perché legato appunto alla sua passione segreta: l’enigmistica.

Leggi anche –> Roberto Vecchioni, chi sono i figli Carolina ed Edoardo: cosa fanno nella vita

E’ stato poi Leone Pantaleoni, enigmista pesarese meglio noto agli appassionati de La Settimana Enigmistica come Leone da Cagli, e rivelare il talento di Vecchioni per i rebus e compagnia bella. A suo dire, Vecchioni è tra i collaboratori più assidui della Sibilla, rivista specializzata in giochi enigmistici. “In verità credo preferisca di gran lunga le crittografie” ha detto, ovvero una “sorta di rebus in cui l’illustrazione è sostituita da parte scritta”.

“Il professore – ha aggiunto Pantaleoni -, come si conviene a ciascun autore, si cela dietro un nom de plume che è quello di Sergente York. Ma lui è il primo a non farne un mistero. […] Ricordo una sua intervista in cui rispose che da grande avrebbe fatto l’enigmista ‘perché – disse – le altre cose passano, l’ispirazione si perde, ma l’enigmistica è una cosa che mi ha sempre affascinato’”. Quanto allo pseudonimo, “credo sia strettamente legato al Gary Cooper del film Sergeant York. Quando lo incontrai a Marina di Massa stavo per domandarglielo… poi…”.

 

Impostazioni privacy