Minacce di morte e insulti, quando scopre chi è lo stalker sviene: non è possibile

Dopo un anno e mezzo di minacce di morte, insulti e continue telefonate da numeri sconosciuti, la donna scopre che dietro c’è il fidanzato.

La storia d’amore tra Alina De Guiseppe e Anthony Clarke, ragazzi residenti a Maidstone, nel Kent (Inghilterra), comincia come tante altre. La ragazza a 18 anni comincia a lavorare in una caffetteria che si trova all’interno di una stazione di rifornimento e li conosce un giovane e fascinoso meccanico. La stessa ragazza lo descrive come “Affascinante” e spiega che: “Era molto sicuro di sé e flirtava con me e altre ragazze. Ero molto giovane, avevo 18 anni all’epoca, e mi piacevano le attenzioni. Pensavo fosse fantastico”.

Dopo poco la corte di Anthony ha avuto successo ed i due sono diventati una coppia. Lui era molto geloso, la controllava sempre, s’ingelosiva se qualcuno ci provava o le parlava, voleva sapere sempre dov’era e con chi e voleva mandati gli screenshot delle conversazioni che faceva sui social o via messaggio anche se si trattava della madre. La ragazza non ci faceva troppo caso, pensava fosse un modo di dimostrare l’affetto, ma ogni tanto questo le faceva provare un senso di soffocamento e per questo un paio di volte si sono lasciati.

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Minacce di morte e insulti, la donna scopre che a perseguitarla era il fidanzato

La situazione migliora quando vanno a convivere, Anthony è più affettuoso, la ricopre di attenzioni e la fa sentire speciale. Sembrava, dunque, che la loro relazione stesse imboccando la strada giusta, finché nel 2019 Alina non comincia a ricevere messaggi inquietanti da un numero sconosciuto. In questi l’anonimo persecutore le diceva di fare attenzione, che sapeva dove abitava e gli aveva anche dimostrato che sapeva chi erano i genitori e dove vivevano. Inizialmente la donna ha pensato ad uno scherzo e cercava di capire chi potesse celarsi dietro. Con il passare del tempo, però, ha cominciato a provare ansia e poi paura. In alcuni messaggi, infatti, il persecutore la minacciava di morte, di lanciarle l’acido in viso e di romperle il collo.

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A quel punto la giovane donna ha bloccato il numero, ma il persecutore non si arrendeva ed ha cominciato a chiamarla a casa e sul posto di lavoro, la minacciava da profili fake sui social. Passato del tempo, inoltre, i messaggi cominciavano ad arrivare da altri numeri. Terrorizzata, Alina ha denunciato tutto alla polizia, la quale ha scoperto nel luglio dello scorso anno che il numero dal quale le arrivavano le minacce era quello del fidanzato. Da quel giorno Alina non ha mai più parlato con Anthony, il quale ha ammesso in tribunale di aver minacciato e perseguitato la fidanzata. L’ammissione di colpevolezza ha fatto sì che la pena fosse ridotta a 20 mesi di carcere e che non fosse tradotta in detenzione in carcere.

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Conclusa questa assurda vicenda, la 24enne del Kent desidera solamente voltare pagina e andare avanti, ma al momento non ci riesce: “Sapeva quanto ero fragile e vulnerabile e se n’è approfittato per trarne vantaggio. Non sono riuscita ad andare avanti nel senso che mi sento libera di stare con qualcuno o fidarmi di lui. Non so ancora se riuscirò a farlo”.

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