Maria Grazia Cucinotta scappata da uno stupro: il terribile racconto

Maria Grazia Cucinotta ha raccontato in una recente intervista di essere riuscita a scappare ad uno stupro quando era una ragazza.

Ci sono episodi nella vita di ognuno che rimangono marchiati indelebilmente nella mente. Spesso si tratta di episodi scioccanti, lutti o forme di violenza che cambiano la percezione dell’esistenza e della società in cui viviamo. Moltissime donne si trovano a dover convivere con episodi di violenza psicologica e fisica sin da quando sono molto giovani, a causa di uomini che non si sono evoluti in esseri sensienti, ma sono rimasti allo stato animale dell’evoluzione.

Ogni giorno, purtroppo, leggiamo di storie di violenza di genere, di femminicidi, di stupri e di ragazze costrette alla prostituzione o allo schiavismo. Quelle che emergono sono solo una percentuale delle storie che quotidianamente si sviluppano in varie parti del mondo. Appare evidente che non si tratti di fenomeni isolati, ma di una mentalità purtroppo ancora diffusa che dev’essere sradicata per poter finalmente offrire alle donne una realtà in cui possano sentirsi sicure e con pari diritti.

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Maria Grazia Cucinotta, il terribile racconto del tentato stupro

Consapevole di tutto ciò, Maria Grazia Cucinotta nel 2019 ha fondato l’associazione ‘Vite senza paura’, una onlus che si occupa di aiutare psicologicamente le donne che sono rimaste vittime di violenza di genere. Lo scorso anno ha anche deciso di pubblicare il libro ‘Vite senza paura. Storie di donne che si ribellano alla violenza‘. Si tratta di un’opera in cui vengono raccontate alcune storie di donne vessate, stuprate e abusate dagli uomini, ma che hanno trovato il coraggio non solo di denunciare, ma anche di andare avanti.

Tra le storie raccontate c’è anche quella personale di Maria Grazia. La splendida attrice siciliana è stata spesso vittima di pregiudizi e di abusi psicologici per via del suo aspetto, ma l’episodio che le ha segnato la vita è avvenuto a Parigi, quando ancora ventenne ha rischiato di essere stuprata in strada. Proprio di questo episodio ha parlato in un’intervista concessa al Corriere della Sera lo scorso novembre: “Avevo 20 anni e avevo scelto di trasferirmi a Parigi per il mio lavoro da modella. Stavo rientrando da un casting e chiuso il portone ho sentito dietro di me una presenza: mi sono girata e ho visto un uomo distinto, in giacca e cravatta, un aspetto che mi ha rassicurata”.

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L’aggressore, insomma, aveva un aspetto distinto, rassicurante, ma proprio dietro quell’abbigliamento formale si nascondeva un uomo incapace di trattenere i propri istinti, una belva dalla quale diffidare: “Mi ha strappato la felpa, ero struccata e in tuta, come spesso capita di vedere le modelle fuori dalle passerelle. Lui indossava scarpe con il fondo di cuoio e nel tentativo di strattonarmi è scivolato. Sono riuscita in quell’istante a salire in ascensore: ancora oggi dico che è stato il mio angelo custode a tirarmi dentro”.

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Maria Grazia Cucinotta si sofferma sul dettaglio della tutta da ginnastica per sottolineare un punto molto importante: le donne non hanno nessuna colpa quando vengono aggredite e la storia del vestiario provocante è solo una scusa che si vuole addurre per giustificare una violenza che non ha giustificazioni. Per questo subito dopo dice: “Il fatto che io fossi in tuta da ginnastica e senza neppure un filo di trucco smentisce questi pregiudizio odioso. I pregiudizi sono il fertilizzante migliore per la violenza, anche quella psicologica”.

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