Gamer perde a Call of Duty, invita la rivale a casa e la uccide

Un gamer di soli 18 anni è stato arrestato per aver ucciso una ragazza di 19, rea di averlo battuto in una sfida a Call of Duty.

La giovanissima Ingrid Olivera Bueno da Silva ha avuto come unica “colpa” l’essere molto talentuosa nei videogame. Questo talento innato le aveva permesso di diventare una giocatrice professionista della versione mobile di Call of Duty, un traguardo ambito da molti ragazzini in tutto il mondo e che le avrebbe permesso di diventare una celebrità sui social. Per lei si prospettava dunque un futuro radioso in un campo altamente competitivo e remunerativo, per altro in un mondo in cui per la maggior parte si trovano concorrenti di sesso maschile.

Ingrid, insomma, sarebbe potuta essere una delle pioniere del gaming e con il suo esempio spingere molte altre ragazze ad entrare a far parte di questo mondo che fino a pochi anni fa era di nicchia. Tutto questo, però, non è successo perché sulla sua strada ha incontrato Guilherme Alves Costa, gamer di 18 anni che ambiva a diventare professionista anch’esso. I due hanno partecipato ad una sfida a squadre tra la Gamer Elite, dove costa era membro con il nickname di ‘Flashlight’, e la FBI E-Sport, dove Ingrid partecipava con il soprannome di Sol.

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Gamer perde a Call of Duty e uccide la rivale

A vincere è stata la squadra di Ingrid, anche e soprattutto per la buona prestazione fornita dalla giovane gamer. Guilherme non è riuscito ad accettare la sconfitta e per due settimane ha pianificato la sua vendetta. Dopo aver perso, infatti, ha invitato la rivale a casa sua per una sfida uno contro uno, la giovane ha accettato la sfida e si è presentata a casa del ragazzo. Si trattava però di una trappola, visto che Guilherme l’ha uccisa nella sua camera e l’ha lasciata priva di vita sul pavimento.

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A scoprire il folle gesto del giovane sono stato per primi i compagni di squadra, ai quali Guilherme ha inviato un video inquietante in cui si vedeva il corpo senza vita di Ingrid e schizzi di sangue sul muro. Nel video il ragazzo rideva in maniera folle e diceva: “Forse crederete che si tratti di editing o di altro, ma non è così. L’ho uccisa davvero, capito? Ho anche scritto un libro. Ho chiesto ad alcune persone di condividerlo. Spero lo leggiate, all’interno ci sono alcune verità”.

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Dopo aver girato il video il 18enne ha lasciato la casa ed ha informato i suoi parenti di avere intenzione di suicidarsi. A chiamare la polizia è stato il fratello, il quale ha trovato il cadavere della ragazza a terra e si è spaventato. Il giovane ha spiegato agli agenti di non averla mai vista ed ha aiutato le forze dell’ordine a catturare il fratello. Proprio lui, infatti, lo ha convinto a non suicidarsi e consegnarsi alla polizia.

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