Siamo già nella terza ondata? Varianti, focolai, zone rosse, cosa succede

In corso la terza ondata, con tutta Italia diventata zona arancione. Gli esperti: “Il virus non si è mai fermato”, la situazione.

terza ondata covid
Italia terza ondata iniziata FOTO Getty Images

Terza ondata, una ulteriore fase della pandemia in Italia sembra proprio essere in atto, anche se gli esperti virologi ribadiscono che il virus non si è mai fermato. Intanto tutta Italia è diventata zona arancione, dopo che con quella gialla si è constatato come le persone fossero volte a rilassarsi fin troppo facilmente.

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Sono necessarie ulteriori restrizioni per rallentare la circolazione del virus, che si sta manifestando anche con le sue diverse varianti. Contro le quali occorre stabilire la validità dei vaccini in corso. Tra l’altro alcune delle zone arancioni vigenti sono anche rinforzate, quasi come se fossero rosse. È il caso della provincia di Brescia e di alcune località di quella di Bergamo. Nonostante ciò, Salvini ha chiesto al premier Draghi di attuare delle riaperture mirate. E Stefano Patuanelli, che presiede il Ministero delle Politiche Agricole, informa che il Governo si sta adoperando per consentire la riapertura dei ristoranti.

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Terza ondata, il Governo studia comunque delle riaperture

Concorda con Salvini il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Agendo nel segno della prudenza “è possibile dare respiro ad alcune attività”. Ma il ministro della Salute, Roberto Speranza, ed il Comitato tecnico scientifico mettono comunque in guardia da questa eventualità. Per via delle varianti si rischia molto ed i contagi sono in aumento in diverse zone. Anche in Veneto, che da alcune settimane risultava essere una delle regioni meno colpite.

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Per quanto riguarda il Piano vaccini, si stenta a decollare. Fino ad oggi sono 3,6 milioni gli italiani che lo hanno ricevuto. Ma si tratta di un numero lontano da quelle che erano le stime iniziali. Per fine aprile l’obiettivo era arrivare a 15 mln di persone vaccinate. Cifra che appare irraggiungibile, specialmente per i tagli improvvisi delle dosi inizialmente promesse comunicati negli ultimi tempi da AstraZeneca, Pfizer e Moderna. La prima in particolare ha fatto sapere il 23 febbraio 2021 di avere optato per un ulteriore taglio, di almeno la metà delle dosi pattuite in un primo momento per il secondo trimestre. L’impegno iniziale era di 180 milioni di dosi da fornire tra aprile e giugno prossimi. Nella migliore delle ipotesi ora saranno 90 mln.

TURIN, ITALY – MARCH 23: during of the Italy Clamps Down On Public Events And Travel To Halt Spread Of Coronavirus on March 23, 2020 in Turin, Italy. (Photo by Stefano Guidi/Getty Images)
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