Miozzo avverte Draghi: “La catastrofe? Non è imminente”

Un’importante riunione è andata in scena questa sera a Palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi, alcuni ministri e i rappresentanti del Comitato Tecnico Scientifico. Ecco le ultime novità.

Nuovo Dpcm

“Abbiamo rappresentato al presidente Draghi i dati e i numeri dal punto di vista scientifico noi siamo prudenti, ma non abbiamo descritto una situazione di catastrofe imminente”: così il coordinatore del Cts Agostino Miozzo lasciando Palazzo Chigi. “Non abbiamo parlato di riaperture, se ne parlerà in un’altra occasione – ha aggiunto -. Venerdì ci sarà una nuova fotografia della situazione, poi vedremo”. Miozzo, Franco Locatelli e Silvio Brusaferro hanno lasciato la riunione presieduta dal premier Mario Draghi, che ora prosegue con i ministri.

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L’ultima “fotografia” dell’emergenza Covid

Si tratta di trovare una sintesi tra due linee, una rigorista e l’altra più morbida, con l’obiettivo di arrivare a firmare il nuovo Dpcm anti-Covid con un anticipo di 4-5 giorni rispetto al termine del 5 marzo. Questo il compito di Mario Draghi, che dopo il decreto varato lunedì è chiamato a compiere il secondo atto da premier per contrastare la pandemia, e per tale motivo ha convocato a Palazzo Chigi una riunione con i ministri interessati e i tecnici Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss, e Agostino Miozzo, coordinatore del Cts.

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L’indicazione del Cts sarebbe quella di una sostanziale conferma dell’impianto del Dpcm in scadenza, senza via libera e riaperture come quella di palestre e piscine. La stessa linea è caldeggiata dal ministro della Salute Roberto Speranza, che domani riferirà prima al Senato e poi alla Camera sulla pandemia. Per il ministro non è il momento di “abbassare la guardia”: i dati non lo consentono e le varianti destano preoccupazione. Matteo Salvini e la Lega, invece, chiedono un allentamento con “interventi mirati ma senza lockdown” e aperture “dove possibile”. Analoga posizione è espressa da Stefano Patuanelli, ministro dell’Agricoltura M5s, e da Stefano Bonaccini, governatore Dem dell’Emilia-Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni. Trovare la quadra non sarà semplice.

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