Pensioni, addio a Quota 100: l’ipotesi di riforma voluta da Draghi

Una delle riforme a cui sarà chiamato il governo Draghi è quella delle pensioni: terminata la sperimentazione di Quota 100, cosa ci sarà?

Il piano del governo annunciato da Draghi in parlamento al momento di richiedere la fiducia non ha previsto alcun accenno alla riforma delle pensioni. Tuttavia si tratta di un argomento che dovrà essere affrontato dal nuovo premier e dalla sua squadra entro la fine del 2021. Il perché è semplice: a differenza di quest’anno non potrà essere semplicemente confermata la formula contributivo + opzione donna, ape sociale e quota 100.

La riforma sperimentale introdotta dal primo governo Conte, infatti, terminerà a dicembre 2021 ed è noto già da tempo che il governo non avrebbe riconfermato quota 100. Questa prevede che i lavoratori che hanno raggiunto i 62 anni d’età e i 38 di contributi possano richiedere la pensione anticipata. Una volta che finisce il periodo di sperimentazione, però, si torna al contributivo puro della Legge Fornero e i lavoratori si troverebbero costretti a rimandare di 5 anni l’ingresso nel mondo pensionistico.

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Pensioni, addio quota 100, quale riforma farà Draghi?

Il governo Conte bis aveva suggerito l’introduzione della quota 102, una formula simile a quella precedente, dunque, che fungesse da via di mezzo tra i 62 ed i 67 anni. Tuttavia questa è stata già bocciata dalla Lega e dai sindacati. Il problema a questa variazione sul tema, infatti, è che ogni anno di anticipo sulla pensione d’anzianità prevedeva una penalizzazione.

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A questo punto le strade da percorrere per il nuovo governo sono due: una riforma completa del fisco e delle pensioni o l’introduzione di una misura temporanea che faccia da via di mezzo tra il contributivo puro e quota 100. Sappiamo che l’Unione Europea è favorevole al contributivo puro e che l’anticipo di 5 anni non è stato visto di buon occhio. Tuttavia è anche noto come le parti sociali spingano per una soluzione che consenta ai lavoratori di andare in pensione prima della soglia di anzianità. C’è poi da risolvere la questione adeguamento degli assegni pensionistici: da anni infatti si attende che le pensioni vengano adeguate al crescente costo della vita e questo potrebbe essere l’anno in cui tale adeguamento potrebbe giungere.

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