Katia Ricciarelli in carcere: “L’ho fatto per la famiglia”

Katia Ricciarelli confessa di aver fatto di tutto per guadagnare soldi all’inizio della sua carriera come soprano: anche le cose più impensabili…

Katia Ricciarelli, una lunghissima e prestigiosa carriera come soprano alle spalle, con “incursioni” anche in altri ambiti artistici (a partire dal cinema), oggi è un personaggio noto e apprezzato non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo. Eppure, soprattutto agli inizi, la gavetta è stata durissima. L’ex moglie di Pippo Baudo si è dovuta adattare a fare di tutto per sbarcare il lunario, come lei stessa ha appena rivelato in un’intervista fresca di stampa al settimanale Nuovo.

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L’impegno sociale di Katia Ricciarelli

“Le ho fatte tutte, per guadagnare i soldini per la mia famiglia, per mia madre poveretta, che si faceva in quattro. Dal carcere al circo equestre!”, confessa apertamente Katia Ricciarelli. “Erano i primi guadagni, poche robe, però mi sentivo orgogliosissima. Speriamo di non tornare in carcere” aggiunge scherzando.

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“Io – continua l’artista – ho cominciato che avevo otto anni, aveva già la voce da piccolo soprano. Avevo una maestra anziana, molto elegante, con i capelli sempre raccolti, che suonava il pianoforte. E mi portò al carcere di Rovigo. Mi sono trovata davanti ai carcerati che mi guardavano straniti: avevo la parrucca di Cio-Cio-San, di Madama Butterfly, e il kimono. Avranno pensato: ‘Ma perché hanno mandato una bambina e non una bella ragazza?'”.

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Ed è proprio in una di quelle esibizioni che Katia Ricciarelli ha incontrato per la prima volta suo padre: “Sono andata in un ospedale, con le Dame di San Vincenzo. Hanno portato noi bambine dai malati che non potevano muoversi. E lì ho trovato mio padre, non l’avevo mai visto. E non sapevo neanche fosse lui. E non me lo disse. Ma abbiamo fatto le foto e una è andata a finire in mano a mia madre e lo ha visto”, conclude.

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