Attentato di Atlanta 1996, cosa è successo davvero: tutta la storia

Le Olimpiadi di Atlanta 1996 sono passate alla storia anche come un evento funestato da un grave attentato terroristico. Ecco il retroscena. 

Le Olimpiadi di Atlanta del 1996 furono teatro di un attentato a scopo terroristico messo assegno il 27 luglio, durante lo svolgimento dei Giochi al Centennial Olympic Park della città americana. Il bilancio fu di un morto e 111 feriti, ma un’altra persona in seguito morì di infarto.

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I drammatici giorni dell’attentato di Atlanta

Quello di Atlanta fu il primo di quattro attentati compiuti da Eric Rudolph, un estremista statunitense. La guardia di sicurezza Richard Jewell scoprì la bomba prima della sua esplosione e fece evacuare la maggior parte delle persone che erano presenti nel parco. Subito dopo gli attentati Jewell fu indagato come sospetto dal Federal Bureau of Investigation e i media lo identificarono come presunto colpevole dell’accaduto.

Nell’ottobre 1996, Jewell fu completamente scagionato dall’Fbi, che dichiarò la definitiva chiusura di ogni indagine su di lui. Dopo altri tre attentati nel 1997, Rudolph fu identificato dall’Fbi come sospettato. Nel 2003 Rudolph fu arrestato, processato e condannato all’ergastolo senza condizionale in quanto responsabile degli attentati. L’attacco è stato descritto in un bellissimo film del 2019, Richard Jewell, diretto dal grande Clint Eastwood.

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Eric Robert Rudolph, classe 1966, ha eseguito i suoi attentati per sostenere le campagne dell’associazione ultra-cristiana Christian Identity contro l’aborto e l’omosessualità. Rudolph è ritenuto responsabile di almeno 3 uccisioni e 150 feriti: per questo è stato inserito nella lista dei dieci criminali fuggitivi più ricercati degli Stati Uniti. Nel 2005 è stato condannato a cinque ergastoli, in seguito a una confessione e al patteggiamento che gli ha evitato la pena di morte.

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