Covid, ressa nei negozi ma molte attività restano chiuse: il virus “fa shopping”

Il Covid non sembra arrestarsi. Mentre molte attività rimangono chiuse, la ressa nei negozi non passa certo inosservata. Ecco cosa succede. 

I conta stanno diminuendo, ma non c’è dubbio che il virus stia ancora circolando. Ora che molte regioni sono passate in zona gialla, i controlli sono meno severi e nei negozi si vedono molti assembramenti.

Mentre continuano le proteste di ristoratori, proprietari di palestre e altri professioni, la situazioni nei centri commerciali e nei negozi aperti sembra surreale. Code e inosservanza del distanziamento sociale sembrano essere all’ordine del giorno.

Covid: un post di denuncia che fa riflettere

Gabriele Parpiglia ha pubblicato sulla sua pagina Instagram un post a dir poco emblematico della situazione. Il giornalista e conduttore televisivo si trovava all’Ikea di Milano e non ha potuto evitare di filmare la situazione. Una coda chilometrica con conseguente assembramento di persone.

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Mentre nei centri commerciali il virus sembra non esistere, molte altre attività continuano ad essere in difficoltà. Tra aperture, chiusure e dpcm poco chiari, molti professionisti hanno dovuto chiudere le loro attività o non sono stati più in grado di riaprirle.

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Quella denunciata da Parpiglia è una situazione diffusa in molti altri comuni italiani. La zona gialla ha dato il via libera alle uscite e gli affollamenti nelle vie dello shopping e nei centri commerciali sono stati quasi inevitabili. Molti temono un aumento dei contagi, ma a questa preoccupazione se ne aggiunge un’altra. Cosa succederà a tutti quegli esercenti che non hanno potuto riaprire? Teatri, scuole di ballo e molti altri settori si vedono e sentono dimenticati.

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Mentre i loro rappresentanti chiedono risposte, lo shopping continua indisturbato ma i suoi effetti si vedranno solo tra qualche settimana. In attesa di nuove ordinanze, l’arrivo di San Valentino potrebbe far aumentare ancora il rischio di assembramento.

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