Governo Draghi, ipotesi Salvini ministro: il punto

Avanzata l’ipotesi di Salvini ministro. Secondo il capogruppo leghista Molinari sarebbe scelta naturale in caso di governo politico

Zingaretti a Porta a Porta – foto dal web

Avanza Mario Draghi nella fitta tela di costruzione del suo governo. oggi sono riprese le consultazioni al loro secondo giro. L’ex presidente della Bce deve fare i conti con le interlocuzioni avute con i partiti per costruirsi introno una maggioranza solida in vista delle scelte necessarie che il suo governo dovrà mettere in campo nel più breve tempo possibile. Ora impazza l’interrogativo sulla composizione del governo. Ci si chiede se saranno tutti ministri politici o tecnici o una via di mezzo. La probabilità è che si vada ad una soluzione composita come accadde nel precedente del 1993 con Carlo Azeglio Ciampi presidente nel momento della caduta della cosiddetta Prima Repubblica post tangentopoli.

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Governo, l’ipotesi di Salvini ministro

Intanto la mossa della Lega di esserci per non concedere spazio agli avversari ha spiazzato l’altra sponda politica. Tra i democratici e nella sinistra ci sono perplessità sull’europeismo improvviso di Matteo Salvini e del suo partito politico. Intanto sul toto-ministri irrompe un’ipotesi che può creare non poche tensioni per il governo e la maggioranza che sarà, o che dovrebbe essere. In caso di esecutivo con presenza di politici, la Lega è pronta a fare il nome di Matteo Salvini: “Se il governo è politico, la logica vuole che Salvini sia ministro”, ha affermato il capogruppo del partito del Nord Riccardo Molinari. Intanto i renziani non sembrano storcere il naso, nonostante gli attacchi subiti in particolar modo dalla Boschi da parte di fonti leghiste. Il verbo principale è la responsabilità e l’ascolto dell’invito di Mattarella. Non è escluso che la Lega si giochi la carta Molinari, il capogruppo, per schermare il segretario.

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Sedersi al fianco di ministri che fino a ieri venivano attaccati politicamente potrebbe essere molto scomodo per il segretario del partito. Tuttavia, chi tiene le redini è Mario Draghi. Sarà lui a scegliere la squadra, non si farebbe imporre nomi qualora ci fosse l’ipotesi di minare la stabilità del suo esecutivo sul nascere.

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Salvini
Il segretario della Lega – foto dal web
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