Blocco dei licenziamenti, scadenza vicina: la posizione di Draghi

Blocco licenziamenti: qualora le consultazioni dovessero andare a buon fine è questo il primo nodo da sciogliere.

Draghi – foto dal web

Il governo Draghi, se nascerà, avrà il compito di dare risposte immediate alle necessità che incombono. Ci sono scadenze imminenti, un piano vaccini da riorganizzare a causa dei cambi in corsa delle produzioni delle aziende fornitrici, un recovery plan da dettagliare entro giugno all’Unione Europea. La prima necessità è quella di capire cosa accadrà con il blocco dei licenziamenti. La scadenza è fissata per il 31 marzo. Il ministro dell’economia del governo uscente aveva previsto un doppio prolungamento della scadenza. Draghi potrebbe trovarsi ben presto dinanzi ad una dura decisione. Da un lato le aziende premono per la ripresa, dall’altro c’è la pandemia che ancora tiene banco e i sindacati che cercano tutele per i lavoratori delle varie categorie.

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Blocco dei licenziamenti, cosa farà Draghi?

Draghi ha già anticipato di voler sentire anche le parti sociali per il da farsi. L’impressione è che si vada verso una ripresa delle attività per la primavera, anche perchè diversamente sarebbe un bagno di sangue per alcuni settori come, ad esempio, l’abbigliamento. Se il blocco verrà eliminato bisognerà predisporre dei piani di aiuti per evitare licenziamenti. Va impedito che le aziende si trovino costrette oppure approfittino della situazione per tagliare il costo del lavoro e premere su un numero minore di dipendenti. Una partita delicata.

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Certamente Draghi è stato scelto perchè ha già delle ricette per intervenire in ottica di una ripresa economica. Bisogna mettere in campo gli interventi necessari per rilanciare le attività e ammortizzare la perdita di posti di lavoro che si annuncia inevitabile. Ad ora sono già tante le aziende che hanno chiuso i battenti e i posti di lavoro persi.

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Bonus – foto viagginews
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