Crisi di governo, Draghi accetta l’incarico con riserva: i prossimi passaggi

Stamattina Mario Draghi ha accettato l’incarico con riserva per formare un nuovo governo di unità nazionale

Draghi – foto viagginews

Stamattina Mario Draghi ha accettato con riserva l’incarico da parte del Capo dello Stato Sergio Mattarella di formare un nuovo governo. Il premier incaricato scioglierà le riserve dopo aver terminato le consultazioni con i gruppi parlamentari. L’esito dipenderà dal sostegno che il premier incaricato riuscirà ad ottenere. In sostanza la palla ora passa comunque alla politica, ai partiti. In tal senso sono in corso riunioni tra i vari gruppi. L’unico sostegno certo all’ex governatore della banca d’Italia, al momento, arriva da Italia Viva. Il Movimento Cinquestelle ha già fatto sapere che non intende votare la fiducia a Mario Draghi. Tuttavia, il segretario del Pd Zingaretti ha invitato le forze dell’ex maggioranza Conte a riunirsi e a conservare l’alleanza. Liberi e Uguali non dovrebbe avere difficoltà, mentre il Movimento deve, a questo punto, decidere se confrontarsi comunque con gli alleati del Conte bis. La Linea di Zingaretti è quella di conservare l’unità, come accade nel centrodestra.

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Crisi, ora la parola passa ai partiti

Sul fronte opposto, infatti, sono in corso riunioni per trovare una formula comune. C’è da verificare, tuttavia, la posizione della Lega Nord, che ha mostrato incertezze sul sostegno a Draghi. Esiste una spaccatura interna alla Lega sul voto al governo del presidente così come quella della coalizione. Giorgia Meloni ha sempre sostenuto che l’unica via maestra e il voto, mentre favorevole a Draghi è sicuramente Forza Italia. La situazione è tutt’altro che limpida.

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E’ probabile che Lega e Forza Italia diano sostegno diretto mentre Fratelli d’Italia potrebbe sostenere all’esterno, senza sedersi al governo. Da verificare le posizioni di Europeisti mentre +Europa e Azione sono sicuramente favorevoli al governo Draghi. Liberi e Uguali si è detta disponibile ad ascoltare Draghi ma traspare molto scetticismo. Se le consultazioni daranno esito favorevole, Draghi passerà al voto di fiducia alle camere dopo la composizione del governo.

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Mario-Draghi – foto viagginews
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