Luigi Pelazza condannato a 2 mesi di carcere per violenza privata, caos a Le Iene

Il metodo usato da “Le Iene” non sempre viene approvato: per questo l’inviato Luigi Pelazza è stato condannato a due mesi di carcere.

Luigi Pelazza

Luigi Pelazza è sempre stato portato per la televisione: notato dal direttore di una piccola emittente in Sardegna per via del suo programma di televendite, il giornalista inizia la sua carriera su “Il Rompiscatole” (un programma di denuncia). Dal 2002 Pelazza entra a far parte della famiglia de “Le Iene”: proprio nel programma, grazie al suo reportage sui bambini indemoniati del Congo, vince anche il premio “Guido Carletti”.

Una condanna a due mesi per violenza privata

In un episodio del 19 settembre 2015, pur di intervistare la giornalista Guia Soncini Pelazza entrò nel cortile interno del palazzo dove la donna abitava, impedendole di arrivare alla porta di casa. Luigi Pelazza si era infatti travestito da postino assieme al suo cameraman, così da non attirare l’attenzione dei condomini e non allontanare subito Guia Soncini.

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Una volta arrivata al cortile, però, Guia Soncini aveva notato i due ed aveva chiarito sin da subito di non voler rispondere a nessuna domanda. Nonostante questo Pelazza avrebbe continuato ad insistere: di conseguenza la donna lo ha denunciato per violenza privata. In tribunale il giornalista si è difeso dicendo che non c’è stata alcuna violenza fisica nei confronti della Soncini.

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Nonostante il cameraman sia stato assolto (anche lui infatti era sotto processo) Luigi Pelazza è stato condannato a due mesi di carcere. La pena è in seguito stata commutata in una sanzione di 15 mila euro. La Soncini si è dichiarata soddisfatta, così come il suo avvocato. “Non sempre il metodo Iene è scusato dal legittimo diritto di cronaca. In questo caso si trattò di un vero e proprio agguato nel cortile interno di un palazzo privato” hanno commentato.

Pelazza

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