Rientro a scuola, decisa la data: quando tutti gli studenti torneranno in classe

Con l’uscita della Sicilia dalla zona rossa si completa il quadro dei rientri a scuola: ecco quando gli studenti torneranno in classe.

Il rientro a scuola degli studenti delle scuole superiori è finalmente stato stabilito. Sono sette le regioni che hanno già stabilito da tempo che lunedì 1 febbraio ci sarà il ritorno in aula degli alunni delle scuole superiori: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sardegna. A queste si aggiungerà con ogni probabilità la Sicilia nella giornata di oggi, visto che ieri il Cts ha valutato come basso il rischio di contagio e permesso che la regione scendesse dalla zona rossa a quella arancione.

Saranno dunque 2,5 milioni gli studenti che torneranno in aula a partire dal prossimo lunedì, dunque tra 48 ore tutti gli 8,3 milioni di studenti torneranno in classe. Per un primo periodo ci sarà una frequenza del 50%, con gli studenti che si alterneranno tra didattica in presenza e didattica a distanza, ma con il passare delle settimane, se la situazione sanitaria si stabilizzerà, si potrebbe tornare anche alla normalità.

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Rientro a Scuola degli studenti, Emiliano non è convinto

Si conclude dunque dopo 3 mesi il confino degli studenti in casa. In molte regioni gli alunni delle superiori sono stati obbligati alla didattica a distanza già dai primi giorni di novembre e non hanno mai fatto ritorno a scuola. Se si considera inoltre che lo scorso anno si è concluso senza il rientro in classe, ci sono studenti che hanno passato un intero anno studiando e seguendo le lezioni a casa.

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Non tutti i governatori sono però convinti che la didattica in presenza in questo momento storico sia la migliore soluzione. Il più critico in tal senso è stato Emiliano, il quale ha dichiarato: “A scuola vige l’obbligo di presenza, ma l’obbligo di frequenza durante una pandemia è inconcepibile. Chi pretende di dire ad una famiglia ‘Devi portare per forza fisicamente tuo figlio a scuola’, viola il diritto alla salute previsto dalla Costituzione”, successivamente ha aggiunto: “La didattica in presenza è pericolosa non solo per la scuola in sé per sé, che potrebbe essere sicura, ma in teoria c’è un milione di persone che va avanti e indietro due volte al giorno ed è una cosa folle”.

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