Vaccini, è scontro AstraZeneca – Europa: “Nessun obbligo verso l’Ue”

Vaccini, rissa AstraZeneca-Ue: ‘Nessun obbligo verso l’Europa. Uk ha la priorità’. Bruxelles contesta: “Obblighi morali e contrattuali”

vaccini FOTO Getty Images

La questione dei ritardi dei vaccini da parete delle aziende fornitrici sta scatenando un polverone introno all’Unione Europea. Prima Pfizer e poi AstraZeneca hanno confermati ritardi rispetto a quanto pattuito. Per l’azienda americana l’avvocatura dello Stato italiano e l’Unione si sono mossi con una diffida che sembra quantomeno ridurre i tempi ei ritardi inizialmente dichiarati dalla casa farmaceutica. Sul fronte AstraZeneca, però, si sono annunciati altri ritardi. L’Unione Europea non ci sta data l’importanza della questione. L’azienda del Regno Unito ha però lanciato una dichiarazione seccata all’Unione: “Non c’è alcun obbligo verso l’Ue“ – si legge su il fatto quotidiano – ma solo l’impegno a fare “del nostro meglio”. L’Unione Europea ha chiesto così lo sblocco del vincolo di segretezza per poter rendere pubblico il contratto. La vicenda, insomma, ha innescato un botta e risposta a distanza tra Regno Unito e Bruxelles.

Se vuoi seguire tutte le notizie scelte dalla nostra redazione in tempo reale CLICCA QUI

Vaccini, scontro Ue-AstraZeneca

Intanto Pascal Soriot, amministratore delegato della casa farmaceutica britannica, ha dichiarato a Repubblica: “Non dirottiamo certo i vaccini degli europei verso altri Paesi. Sarebbe illogico e controproducente da parte nostra. I problemi in Ue sono stati un caso e di certo non sono intenzionali. AstraZeneca –  prosegue l’amministratore delegato –  ha l’obiettivo di “recapitare all’Ue 17 milioni di dosi entro la fine di febbraio. Di queste, 2,5 circa in Italia”. Tuttavia, manca ancora l’autorizzazione dell’Ema per poter dare il via libera alla somministrazione del vaccino britannico.

Leggi anche > Covid, il bollettino di oggi

Soriot ha confermato che si stanno risolvendo i problemi e che a febbraio AstraZeneca sarà numericamente allineata alle altre società in termini di distribuzione delle dosi. Ci sono in sostanza due mesi di ritardo. Intanto per il vaccino italiano Reithera i tempi per ottenere l’approvazione dall’Ema arrivano a giugno. L’Italia ha investito 81 milioni di euro di soldi pubblici.

Leggi anche > Scuola, il caso delle mascherine “Miranda”

Astrazeneca vaccino – foto viagginews
Impostazioni privacy