Estate 2021, Crisanti ha le idee chiare: “Sarà diverso dal 2020”

Andrea Crisanti, noto virologo, ci parla di come andranno le cose nel corso dell’estate 2021 e di quali saranno le differenze con il 2020.

estate 2021 Crisanti
Il virologo Andrea Crisanti parla di come dovremo comportarci nell’estate 2021 Foto dal web

Da parte del virologo Andrea Crisanti arriva un monito a tutta Italia in merito a quelle che saranno le vacanze dell’estate 2021. Per chi pensa di potere avere ancora una volta un sostanziale via libera come era accaduto in più occasioni nel corso dei mesi estivi del 2020, arriva una brutta notizia. Crisanti informa a ‘Un Giorno da Pecora’ su Rai Radio che non potrà esserci alcun tana libera tutti e che ci sarà l’obbligo di continuare a rispettare le regole osservando le disposizioni ormai ben note.

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Tra mascherine, distanziamento fisico e divieto di creare assembramenti, non ci sarà spazio per comportamenti sconsiderati come quelli visti all’interno di discoteche e di altri luoghi di divertimento rimasti aperti quando non avrebbero dovuto esserlo. Da Crisanti arriva semmai una speranza di potere almeno andare in spiaggia. “Per il resto servirà maggiore cautela nell’estate 2021 rispetto a quella passata”.

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Estate 2021, l’idea di Crisanti: “Dobbiamo aspettare il vaccino”

Dal virologo arriva una precisazione importante, legata alla suddivisione dell’Italia in zone di rischio. Rispetto ad un lockdown totale, provvedimento che hanno intrapreso altri Paesi d’Europa e che, nonostante tutto, sono messi peggio di noi, ‘colorare’ le regioni in relazione alla presenza più o meno intensa della pandemia consente comunque una certa mobilità. Ma i nuovi casi quotidiani ed il tasso di mortalità sono ancora molto alti.

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Fino a quando non saranno visibili gli effetti del vaccino dovremo tirare avanti come abbiamo fatto (almeno le persone responsabili, n.d.r.) per tutto il 2020. Dal prossimo autunno ci si augura che la situazione possa iniziare a mostrare dei miglioramenti. “E ci sono teatri, cinema, palestre chiuse. Le spiagge non dovrebbero fare eccezione. Con la colorazione delle regioni poi dovremmo non vedere più le discoteche selvaggiamente aperte”.

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