EmaLeaks, che cosa sono: tutto quello che sappiamo sul vaccino Pfizer

EmaLeaks, ecco tutto quello che sappiamo sull’hackeraggio che ha diffuso materiale riservato a proposito del vaccino Pfizer su internet. 

Un gruppo di hackers informatici è riuscito ad appropriarsi di informazioni riservate riguardanti l’approvazione del vaccino contro il coronavirus. La violazione era stata annunciata già a inizio dicembre 2020, rendendo nota un’evidente debolezza delle reti informatiche dei soggetti coinvolti, e inizialmente si è pensato si trattasse di un’azione volta a screditare il vaccino Pfizer. Così facendo si sarebbe spianta la strada per il commercio di vaccini prodotti da altre aziende farmaceutiche non presenti nell’elenco del piano strategico della Commissione Europea.

EmaLeaks, cosa raccontano i documenti rubati

Dai documenti rubati, che sono stati diffusi online, sembrerebbe che qualcuno abbia tentato di “forzare la mano” sui tempi di sperimentazione. I documenti, tuttavia, non sono ancora stati ufficialmente dichiarati veritieri: esiste infatti la possibilità che i dati siano stati modificati dagli hackers prima di essere diffusi sul web. Per il momento le analisi preliminari sui metadati e su eventuali alterazioni grafiche non hanno evidenziato manipolazioni, ma è necessaria un’analisi più approfondita.

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Nel materiale rubato e diffuso online, facilmente reperibile seguendo l’hashtag #EmaLeaks, si trovano diverse email che parlano di un ritardo dell’approvazione da parte dell’FDA per il vaccino. Ritardo che potrebbe aver avvantaggiato l’Ema, concedendogli più tempo per lavorare sulle aspettative della popolazione. Si possono leggere anche alcuni Power Point contenti informazioni e grafiche riservate. Sono poi presenti diversi documenti in formato Docx, e dunque facilmente modificabili. Nessuna traccia, invece, di documenti con data successiva al 30 novembre 2020. Questo “vuoto” mostra la mancanza di informazioni relative ai 20 giorni precedenti all’approvazione da parte dell’Ema.

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A partire dal 9 dicembre 2020 l’Ema condivide online continui aggiornamenti a proposito dell’attacco e furto subito. Nell’ultimo aggiornamento pubblicato, il 15 gennaio, ha dichiarato che le informazioni rubate sono state modificate prima di essere diffuse online, proprio con l’obbiettivo di screditare la fiducia dei vaccini.

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