Il Ministero della Salute fa dietrofront: i vaccinati scendono da 1 milione a 6mila

Il Ministero della Salute corregge il numero dei cittadini realmente vaccinati: 1 milione sono coloro che hanno ricevuto la prima dose.

In questo momento sociale e politico complicato, anche la comunicazione sui vaccinati è stata fumosa. Fino a qualche giorno fa leggevamo le dichiarazioni trionfali del premier Conte, il quale sottolineava il primato dell’Italia nella somministrazione dei vaccini, sostenendo che eravamo i la prima nazione europea ad arrivare ad un milione di vaccinati. Una dichiarazione che si basava su quanto affermato poco prima dal ministro Speranza, il quale in un tweet scriveva: “Un milione di persone vaccinate in Italia.
È il primo incoraggiante passo di questa maratona decisiva per il futuro di tutti noi.
Grazie alle donne e agli uomini del Servizio Sanitario Nazionale che con il loro lavoro straordinario rendono possibile questa impresa”.

A smentire tali proclami, così come sottolineato in un bell’articolo di approfondimento su ‘Open’, è la dicitura comparsa ieri sul sito del Ministero della Salute. Dal 19 gennaio, infatti, è possibile leggere la voce “totale vaccinati”, il cui numero, però, è soltanto 6.881. Una bella differenza rispetto al milione di cui si è parlato alla stampa e sui social fino ai giorni precedenti. Vi chiederete come mai vi sia una differenza così abissale tra il numero annunciato da Conte e Speranza e quello che appare sul sito del Ministero ed è presto detto.

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Il Ministero cambia il numero dei vaccinati

Un milione di italiani si sono sottoposti alla prima dose del vaccino. Dunque è vero che sono state fatte oltre un milione di somministrazione. Tuttavia con i vaccini Pfizer e Moderna, la prima dose del vaccino non assicura l’immunità dal virus. Ciò significa che alla prima inoculazione i cittadini non possono essere considerati come vaccinati. Questo è il motivo per cui adesso sul sito del Ministero appare la voce “Totale vaccinati” e accanto quella “Somministrazioni effettuate”, che guarda caso corrisponde al totale di vaccinazioni annunciate nei giorni precedenti.

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Si tratta di un errore di comunicazione non di poco conto. La prima dose di questi vaccini, infatti, concede un’immunità pari al 50%, dunque non è possibile considerare come vaccinate le persone che non hanno ricevuto il richiamo. Solo con la seconda somministrazione si raggiunge il 95% d’immunità dal coronavirus e dunque si può considerare vaccinata.

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