Crotone, il figlio del boxeur Loriga picchia un 16enne: “Posso solo condannare”

Dopo la pubblicazione del video in cui il figlio picchia un coetaneo, Giuseppe Tobia Loriga condanna pubblicamente il gesto.

Nei giorni scorsi è emerso sul web un video di un minuto in cui vengono ripresi due ragazzi che fanno a botte per le vie di Crotone. Il filmato mostra chiaramente come uno dei due abbia immediatamente la meglio e si metta a cavalcioni sull’avversario per continuare a prenderlo a pugni. Nessuno di quelli presenti nella zona si è avvicinato per fermare il pestaggio, attorno ai contendenti c’era un sorta di capannello di ragazzi che osserva quello che capita come se fosse un incontro clandestino su cui avevano scommesso.

L’unico ad aver deciso di pubblicare il video e denunciare l’accaduto è stato un utente anonimo che ha condiviso quelle immagini di violenza sul web. In breve tempo il filmato è diventato virale ed è emerso che il giovane autore del pestaggio è stato il figlio 16enne del boxeur locale Giuseppe Tobia Loriga. Da quel momento in poi centinaia di persone hanno cominciato a criticare il boxeur, accusandolo di aver insegnato al figlio ad utilizzare la violenza.

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Giuseppe Tobia Loriga condanna il gesto del figlio e si difende dalle accuse


Proprio le accuse e le malignità della gente sul web hanno spinto il pugile ad esporsi pubblicamente sulla vicenda con un lungo post. In questo si legge inizialmente la condanna nei confronti del comportamento del figlio: “Non posso che condannare, come padre, come atleta e come cittadino, il gesto fatto da mio figlio, divenuto in queste ore di dominio pubblico”. Una volta chiarito questo, Loriga spiega innanzitutto che il pestaggio è accaduto a dicembre, prima delle festività di Natale.

Poi ha condiviso con chi lo segue ciò che è successo quando lui è venuto a conoscenza dei fatti: “ho incontrato immediatamente i genitori del ragazzo dove, a colloquio, alla presenza anche di Pierfrancesco, abbiamo voluto capire cosa fosse successo. Sempre in quella occasione, poi – come mia abitudine e costume – ho chiesto scusa al ragazzo ed alla famiglia. Sempre durante il privato colloquio, i ragazzi, oltre a chiarirsi e stringersi la mano in segno di pace, non riferivano di quanto si vede nel video, da me appreso, con forte rammarico, solo in queste ore”.

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Loriga spiega che c’è stato anche un secondo incontro in presenza delle forze dell’ordine, che lui stesso ha provveduto ad informare. In questo è stata ribadita la volontà di chiudere la vicenda ed il pugile ha offerto al ragazzo la possibilità di allenarsi gratuitamente nella sua palestra. Possibilità accolta con grande favore dal padre di questo.

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Il post si conclude con una considerazione ed una risposta alle critiche ricevute in queste ore: “Sono però rammaricato anche per le aspre e gratuite critiche che mi vengono mosse come padre e genitore. Ho dato a Pier tutta l’educazione possibile. Gli ho dato i migliori consigli che un padre possa dare. Gli ho insegnato che si è forti se si è buoni nell’animo e non violento nella mani. Ma a quanto pare l’opinione pubblica dimentica come alle volte sia difficile essere genitore ma si vuole, a tutti costi, colpevolizzare, puntare il dito e denigrare”.

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