Covid, allarme suicidi: perché più bambini e ragazzi si tolgono la vita

Sono in costante aumentano i tentativi di suicidio tra bimbi e ragazzi, complice l’assenza di scuola e sport ai tempi del Coronavirus. 

Tra le tante conseguenze nefaste del Covid c’è anche un vertiginoso aumento dei suicidi tra i bambini e i ragazzi. A lanciare il grido di allarme è Stefano Vicari, primario dell’unità operativa complessa di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza del nosocomio pediatrico Bambin Gesù. “E’ anche a causa del Covid-19 – si legge su La Repubblica – e di questo periodo (con o senza lockdown) se sono aumentati atti autolesionistici e suicidari che hanno segnato una crescita di disturbi mentali sia nei ragazzi che nei bambini: irritabilità, ansia, sonno disturbato”.

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L’impennata dei suicidi nei mesi della pandemia

Dallo scorso ottobre a oggi si è registrato un aumento dei ricoveri del 30% circa. E se nel 2011 i ricoveri per attività autolesionistica, a scopo suicidario e non, sono stati 12, nel 2020 se ne sono contati oltre 300: quasi uno al giorno. “Tutto questo – spiega Stefano Vicari – è assolutamente associato al periodo di chiusura, gli adolescenti vivono con grande preoccupazione questo periodo e quindi c’è una ripercussione sui loro vissuti particolarmente importante. Mi comincio a chiedere quando tutta questa emergenza sarà finita quello che dovremo gestire. Sarà un’onda lunga”.

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“C’è un altra fetta nel mondo di giovani – prosegue l’esperto – che si chiudono sempre di più dentro casa, dentro la stanza, che trascorrono ore ai videogiochi senza nessun interesse sociale. Che vivono l’inutilità della relazione e confinano sempre più questo mondo ai tablet o agli strumenti tecnologici. Finita l’emergenza sarà molto difficile farli uscire di casa. È li che trovano rassicurazione. È lì che gli si rinforza il sintomo di una fobia sociale che spesso si accompagna a forme più o meno acute di depressione”. Il consiglio ai genitori? “State con gli occhi aperti, condividete tempo e spazi con i figli”.

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